domenica 21 ottobre 2018

gira la ruota..

Sergio Taccioli

Mario Regina

Enrico Grascelli

Alessandra Lamarra

Alessandro Cantore

Luciano Salvatore



Ambulatorio Vet "Le Palme"

il tuo pet ha bisogno del dottore?
Ambuatorio Le Palme
Dr.sse Cristiana Nardini, Martina Marioni, Claudia Segato
Via Volontari del Sangue 5G  Orbetello (GR)
tel 0564 862843  333 2342773 (8:30/22:00)
Aperto mattina e pomeriggio
tranne Mercoledì e Sabato (solo mattina)
veterinarialepalme@gmail.com
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giovedì 18 ottobre 2018

un'altra bella giornata orbetellana..

ogni giorno anche su 

Che aria tira: Cristina Comandi

Nella vita è impiegata in una struttura ricettiva, mentre una "struttura ricettiva" che la accolga politicamente Cristina Comandi la sta ancora cercando, fermo restando che in Liberi e Uguali in tempi recenti ha riposto un bel po della sua fiducia e della sua passione politica di donna di sinistra.
Anche a lei abbiamo chiesto delle considerazioni sull'aria che tira: da noi, in Italia, in Europa o chissà dove. Eccole:
"Un certo bullismo politico, per linguaggio e per maniera, assoggetta da tempo la riproduzione della vita sociale. Mentre folle di singoli vengono indottrinate all'odio e all'indifferenza, posponendo il senso del noi all'immenso egocentrismo individuale, il divario sociale aumenta e la forbice si fa man mano più ampia.
L'individualismo, frutto del resto del capitalismo più estremo, in cui il lavoro diviene merce sottoposta a sfruttamento e ad alienazione, in un sistema dominato dalla finanza, si mostra ancora più virulento ed intollerante e pretende di dettare legge sulla società per autocelebrarsi ed autoconservarsi. In questa sorta di segmentazione della comunità, come in un perfetto piano di marketing politico,ogni questione di interesse di parte viene affrontata, in modo disarmonico, con gli stessi portatori d'interesse sfuggendo alla visione generale di “sistema paese”.
Si governa per il mantenimento del consenso elettorale e, lo vediamo anche nel governo dei territori, persino le questioni della comune convivenza, vengono affrontate con i diktat delle ordinanze e dei divieti allontanando la risoluzione dall'analisi profonda che possa affrontare in modo serio il disagio sociale e quello giovanile in particolare. E si rinuncia in nome del decoro alla fruizione di quei beni e quegli spazi che hanno garantito fino ad oggi la condivisione e l'aggregazione. Ecco io credo che occorra ripartire proprio da quegli spazi comuni e dal sentirsi parte di una comunità più ampia, solidale, uniti in una battaglia culturale contro l'individualismo, superare le ragioni e gli interessi personali o di parte, per rimettere al centro la persona, la solidarietà, il pluralismo.
Del resto i valori fondanti della nostra costituzione vanno in questo senso. E oggi sembra che abbiamo dimenticato la profondità di quegli articoli così determinanti per il nostro sviluppo morale ed etico prima, e di nazione poi. 

Sono stati fissati i diritti inviolabili dell'uomo ed è stato dato compito alla Repubblica di “rimuovere gli ostacoli (...) che di fatto limitano la libertà e l'eguaglianza dei cittadini”. La stessa Unione Europea nasce a favore della solidarietà tra i popoli e si fa essa essa stessa promotrice della difesa dei diritti umani nel mondo. No, distruggere tutto non può essere la soluzione. La rabbia contro il più debole non può impadronirsi della nostra coscienza. Occorre reagire alla paura, ribellarci all'indifferenza del dolore e della morte e perché quei valori siano ancora rispettati ricominciamo ad essere una comunità."

Grazie Cristina. E anche le tue (di te che stai leggendo) di considerazioni saranno graditissime: quelle autonome o in risposta agli interventi dei concittadini che stiamo interpellando, di cui la Comandi è l'ultima in ordine cronologico. Puoi lasciarle proprio qui, tramite la funzione "commenti" di questo blog, o nelle corrispondenti finestre social.
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Funk Shack stagione 3: il ritorno della musica leggendaria targata Maremma

Ne abbiamo abbondantemente parlato in un post che non per caso si chiamava "Orbetello suona, la galassia del web ascolta", che puoi rileggere per saperne di più su "Funk Shack - La musica da parlare", un web broadcast, per capirci un programma radio diffuso esclusivamente sul web, i video delle cui puntate appaiono su You Tube (sul canale omonimo, link a piè di post) con cadenza settimanale (in genere il venerdì), di stagione in stagione, sino a questa terza che ha inizio proprio in questi giorni, dopo una serie di puntate speciali registrate in esterna in vari locali della costa d'Argento durante la scorsa estate, in una specie di vero e proprio mini-tour.
Daniele Innocenti, Valerio Funghi e tutto il resto del cast perciò  rientrano nella "capanna della musica leggendaria", un vero e proprio studio radiofonico di altri tempi (ma con tecnologie extra-luxury) immerso da qualche parte nel cuore verde della nostra bella Maremma, a pochi chilometri da Orbetello, attrezzato di  tutto ciò che serve per sparare nell'universo telematico alcuni classici estrapolati direttamente dal firmamento della grande, grandissima tradizione R'n'B in tutte le sue variegatissime declinazioni, per poi parlarne, raccontarli, riviverli e farli rivivere con la complicità di ospiti selezionati il più delle volte tra coloro che qui in zona in fatto di musica hanno "le mani in pasta" (dj, musicisti) ma non solo e non necessariamente, che di settimana in settimana si alternano ai microfoni  dando vita ad un mini talk show condotto proprio da Daniele Innocenti che fra l'altro dietro ad un microfono ci si è seduto ogni giorno per anni e anni, visti i lunghi trascorsi professionali proprio in ambito radiofonico.
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sul canale You Tube Funk Shack
Puoi anche ascoltare Funk Shack in sola traccia audio,
come un comunissimo programma radio, su Mixcloud Funk Shack
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Nelle foto esclusive di Nicola Cariati dall'alto: 
il cast (DJ Energy, Valerio Funghi, Nicola Cariati
Daniele Innocenti, Giuseppe Guainella), 
lo studio 
ed alcune immagini dalla prima puntata della nuova stagione.
e qui la prima puntata della terza stagione


mercoledì 10 ottobre 2018

Che aria tira: Alessandro Ragusa

Alessandro, l'uomo che per professione tiene i piedi ben saldi nelle fondamenta e per diletto spicca il volo, lunga e appassionata militanza in quella sinistra che giornalisticamente si sintetizza nel termine "radicale" (e che talvolta saremmo tentati di definire indefinibile) poi trasmigrato nel PD (con un percorso diametralmente opposto a molte altre anime irrequete della nostra sinistra) in tempo in tempo per la golden age renziana nella quale però non sempre ha sguazzato felice e beato, anzi.
Ex assessore, pensatore di fine eleganza che non di rado destreggia con padronanza l'arma dell'ironia. A lui, o meglio, anche a lui abbiamo voluto chiedere alcune considerazioni sull'aria che tira: qui da noi, in tutto il paese, nel mondo, o chissà dove. Eccole:
"Marx ci ha preso tutti per il culo! 
Il proletariato non ha vinto e le classi dominanti continuano a governare direttamente ed indirettamente tutti i processi. La sinistra è sparita e la classe operaia invece di istaurare la propria dittatura ha spedito al governo i primi che passavano per strada.
Se mi avessi chiesto di fare un tweet l’avrei chiusa qua, ma dato che siamo su un blog continuo ancora un po’.
Il mondo attraversa una fase decisamente caotica, la crisi ha acuito le differenze socio economiche, con i ricchi sempre più ricchi, al sicuro e sodali fra di loro e i poveri sempre più poveri ed in serrata competizione. Gli ascensori sociali sono fermi, l’insicurezza, sia sociale che economica, è evidente.
In questa partita gli schieramenti storici rappresentati da destra e sinistra hanno cambiato radicalmente paradigma.
La sinistra maggioritaria che lottava contro il sistema mettendo in campo lotte per il cambiamento sociale, per il rovesciamento del modello economico, che lottava per disegnare nuovi orizzonti e società nuove, si è adagiata su se stessa: ha avuto la pretesa, forse in buona fede ma comunque stupida, di essere in grado di gestire le incongruenze del turboliberismo, magari annacquandolo un po’ con qualche ammortizzatore sociale, ed è rimasta fagocitata da queste incongruenze, incapace ormai di offrire una prospettiva di cambio radicale.
La destra ha invece imboccato la strada populista e dal conservatorismo si è piazzata al centro della scena come forza rivoluzionaria, spesso reazionaria, critica contro il sistema che per molto tempo ha contribuito ad alimentare e critica nei confronti degli effetti che quel sistema produce.
Insomma, da un lato abbiamo i populisti che ci prospettano soluzioni facili ed immediate nei confronti di temi estremamente complessi, dall’altro abbiamo la sinistra che di quei problemi nega l’esistenza. Se da un lato è assolutamente stupido pensare di risolvere il fenomeno dell’immigrazione con il #chiudiamoiporti, oppure affrontare il tema della povertà aumentando il debito pubblico per il reddito di cittadinanza, dall’altro è assolutamente stupido negare che quando tu come Stato non puoi garantire condizioni di dignità alle persone, anche se vengo da territori più poveri di noi, stai favorendo la creazione di “periferie sociali” che in buona percentuale si tramuteranno in microcriminalità e in buona parte saranno benzina sul fuoco per le grandi mafie, così com’è assolutamente stupido negare che la povertà esista e asserire che essa si possa e debba combattere solo con l’espansione economica (tesi tra l’altro cara ai liberisti e non ai socialisti, ma ormai assunta a pieno titolo anche dal Partito Democratico).
Sul banco degli imputati c’è ovviamente l’Europa ed anche qua si ripresenta il solito gioco delle parti: i populisti che vogliono uscirne, dimenticando che comunque l’Europa ci sta garantendo ormai da 60 anni la pace, almeno sul nostro territorio, e che se non siamo finiti a comprare un kilogrammo di pane con una carretta di lire come in Venezuela è anche perché c’è l’Euro, dall’altro ci sono i progressisti che negano che l’Europa abbia bisogno di essere riformata e che non possiamo vivere governati da istituzioni legittime, ma non elette democraticamente, come per esempio la Banca centrale.
Il PD al livello nazionale è stato assolutamente coerente con quanto ho detto prima: Renzi ha raccontato un mondo semplice, ha tentato di far credere che la globalizzazione fosse facile per tutti, ha tentato di raccontare storie vincenti, dimenticando invece che la maggior parte delle storie sono storie di periferia e difficili e che proprio in periferia si vivono gli effetti più nefasti della competizione mondiale. Accanto a questo racconto ha associato un carattere da guappo che, come ben sappiamo, in Italia viene a noia facilmente. Il resto è assolutamente storia conosciuta.

Su Orbetello ho ben poco da puntualizzare, quello che avevo da dire l’ho detto nei cinque anni da amministratore, avevo avvertito che saremmo andati a sbattere e l’unico errore di valutazione che forse ho commesso è che il tonfo è stato ancora più grande di quanto avessi previsto: tutto quello che c’è ora, a partire dall’elezione di Casamenti come Sindaco fino all’elezione di Berardi come Senatore ha come punto di partenza il fallimento della nostra esperienza amministrativa.
Per quanto riguarda il da farsi ho ben pochi consigli tranne uno: credo che non vi sia alternativa per ripartire se non quella di chiedere a chi ha fatto parte di un periodo fallimentare che si faccia almeno per un po’ (un bel po’) da parte. Non si può avere la pretesa di guidare l’opposizione cercando di ricostruire un’alternativa, né al livello nazionale né al livello locale, essendo stati protagonisti di una batosta elettorale con ben pochi precedenti.
Per quanto mi riguarda ho già ascoltato il mio consiglio: mi sono fatto da parte questo giro e almeno per il prossimo futuro non ho intenzione di tornare ad essere protagonista in prima persona. Le mie ambizioni e le mie aspirazioni in questo momento guardano decisamente da altre parti ma, come sai, il vizio di pensare non me lo toglierò mai, quindi ogni volta che vorrai chiedermi una riflessione sarai il benvenuto".


Così come lo saranno le tue considerazioni prossime venture. Grazie Alessandro.
E anche le tue (cioè di te che stai leggendo) saranno gradite. Quelle autonome o in risposta agli interventi dei concittadini che stiamo interpellando; qui, tramite la funzione "commenti" di questo blog, o nelle corrispondenti finestre social.
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giovedì 4 ottobre 2018

Ottica Talluto

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