mercoledì 13 giugno 2012

Adorabile il cucciolo, signora. Ma lo tenga a casa sua.


Una bella iniziativa che merita quel poco di visibilità che noi nel nostro piccolo possiamo contribuire a garantire.  E soprattutto un modo per prendere la palla al balzo.
 E soffermarci una volta in più su un aspetto della vita orbetellana di cui non andiamo fierissimi. Divieti, divietucci, lagnanze dei commercianti perchè i cani pisciano, spiagge off limits, la Rama che non trasporta i cani neppure con la museruola etc.
Nonostante abbiano cercato di rifilarci in tutti i modi l'ipotesi contraria, che i ristoranti sono pieni e la crisi non c'è (sembra roba dei film anni 70 con Bombolo ma è storia recentissima..), la crisi c'è eccome. E forse, laddove non arrivano i criteri minimi di tolleranza, accoglienza e disponibilità che dovrebbero caratterizzare culturalmente un luogo turistico come noi siamo, sarà il caso di smobilitare un pò di sano e solido opportunismo. Io vedo (ma sicuramente non solo io) che la percentuale di turisti che passeggiano col cane al guinzaglio è alta. Molto alta. Non non siamo Riccione, qui non vengono frotte di ragazzi tatuati, surriscaldati e in fregola, ne i giapponesi armati di fotocamere. Qui vengono prevalentemente famiglie. Famiglie medio-giovani, spesso di target medio-alto (esclusi  i camperisti, praticamente tutti) dato che le vacanze dalle nostre parti non sono nè economicissime nè all'insegna della trasgressione e della dolce vita. E molte di queste famiglie vengono col cane. 
Buon senso vorrebbe che i cani fossero portati a far bisogni prima della passeggiata in centro, e che i gli accompagnatori girassero armati di paletta e sacchetto. Certo. Poi c'è sempre il cane che un po a sorpresa ripiscia comunque e l'accompagnatore idiota che non raccatta nulla. 

Se è per questo,  il sabato sera ci sono molti ragazzi ubriachi che pisciano e a volte vomitano persino: chiediamo il coprifuoco?  I bar e le pizzerie non sarebbero affatto contenti. Loro con i bagordi dei ragazzi, pure quelli che non sanno fermarsi per tempo, pure quelli che la fanno fuori dal vasino, per restare in tema, ci campano. E questo è il punto. Molti commercianti rompicoglioni (comincerei intanto col chiamare le cose col loro nome), quelli che stampano volantini e mortificano i miei amici che passeggiano col cane con sparate inconsulte, sembrano volere la botte piena e la moglie ubriaca, assai spesso. Cioè strizzando tutto quello che c'è da strizzare, con prezzi da Tokyo dei quartieri alti, lamentele di ogni tipo per eventi, mercati, manifestazioni, e vere e proprie insurrezioni per un paio di pisciate. Benissimo, tutto sacrosanto. Cioè: venite pure a spaccarvi le balle, a farvi depredare, però il canino adorato lasciatelo alla suocera, in qualche canile-pensione, abbandonatelo, fate quello che minchia vi pare, ma non portatelo a pisciare qui. Not in my yard. 
In spiaggia i cani non vanno, nei parchetti preposti non c'è un po d'ombra neppure a pagarla, e c'è il rischio del coccolone, in centro è un'alluvione di divieti e di rompicoglioni: così,  se tanto mi dà tanto, potrebber subentrare la voglia di portarli in vacanza altrove, sti cani: dove possono entrare nei locali pubblici, dove gli alberghi e i campeggi sono attrezzati a riceverli, dove i ristoranti preparano il doggy -bag, dove i negozi tengono in bella vista il kit-refrigerio sull'uscio: cioè ormai quasi ovunque tranne che qui. E francamente con l'aria che tira non so quanto convenga. A tutti. Qui fra poco toccherà andarli a prendere a casa e stendergli il tappeto, a sti italiani, per fargli spendere quei pochi soldi che gli rimangono da spendere, altro che asfissiarli con divieti, ciclostile e sparate isteriche. 
Chi di dovere si premuri di pulire e disinfettare le strade del centro, nei periodi clou, e i commercianti (generalizziamo per comodità. Sappiamo benissimo che non tutti sono così..) sfoderino un pò di disponibilità. Che da quest'anno in poi "te si e te no" non funziona più. Da quest'anno in poi tocca tener buon conto di chi ci sceglie per le vacanze e i loro pet. Facendoli stare comodi, sereni e ben serviti. Ce ne siamo accorti con quei 4 annetti di ritardo, ma la crisi c'è ed è pesante. E su un'unica cosa sembrano essere tutti d'accordo: non finirà domani. Allora che vogliamo fare: ci attreziamo?


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