domenica 29 dicembre 2013

bellissima..

E belle le iniziative di contorno: il presepe vivente, il coro, la befana (in arrivo il 6, naturalmente) etc.
A riprova che quando le cose si vogliono fare si fanno.
Complimenti agli amici dello Scalo.



venerdì 27 dicembre 2013

Un brutto Natale. Punto.


Non è mai colpa di nessuno. Anzi, si: di qualcun'altro. Lo scarica barile è uno sport assai praticato, uno dei più praticati in assoluto, da ste parti come nel resto d'Italia.
Ma stavolta crediamo che colpe, responsabilità, inerzia, inadeguatezza e incapacità ci siano eccome. Da ripartire col bilancino, in modo equo, bi e tripartisan,  tra tutte le parti in causa.
Responsabilità per cosa? Per il Natale più brutto, triste e misero fra tutti quelli che riusciamo a ricordare. Premettendo che persino quello dello scorso anno, nel periodo post-alluvione, al confronto era Rio nei giorni del carnevale..
Le famose luminarie a macchia di leopardo (ok che l'animalier è tanto tornato quest'anno, ma insomma..), qui si e là no, noi glamour e voi micragna, noi Broadway e e voi periferia di Crotone a notte fonda, che si ripromettono di ottenere questo fantastico risultato che tutti nel 2014 pagheranno la loro quota senza batter ciglio, estasiati alla sola idea di pagare, aggiungendo magari pure la mancia, pur di non incappare di nuovo nella sanzione punitiva, nel castigo per la marachella di quest'anno intanto hanno ottenuto il risultato di piazze e vie buie, tetre, tristi. E il prossimo anno vedremo. Ma intanto è questo. Senza tema di smentita. Una Orbetello desolata, triste, brutta. Semplicemente brutta.
E naturalmente non un babbo natale, una slitta, un coro, un'orchestrina, una qualche animazione, un po' di musica in filodiffusione, e perciò non Oxford Street ma semplicemente cose che bene o male negli anni passati se non altro eravamo riusciti a intravvedere: niente di niente, il nulla cosmico, il Nirvana, un paesaggio post-atomico. Neppure un cazzo di albero di Natale in piazza. Vergogna: una situazione da Guinnes dei primati, più unica che rara. Una roba che definire indecorosa è un eufemismo mattacchione. Con conseguenti presenze, nei giorni di punta e nello shopping weekend, talmente ridotte da poter fare l'appello. In barba, a proposito di appelli, a quello di Edascom di cui abbiamo abbondantemente parlato in questo blog, a "scegliere Orbetello", appello che noi volentieri abbiamo sottoscritto e contribuito nel nostro piccolo a divulgare. E sinceramente non sappiamo con quale coraggio.
Stabiliamo subito un principio che reputiamo elementare: non è solo nell'interesse dei commercianti (cioè bene o male dell'economia di questo paese o parte di essa) che Orbetello deve essere ravvivata in questo periodo dell'anno. E' sicuramente anche nel loro interesse, ed è per questo che è loro richiesto di contribuire, ma non solo nel loro interesse:  bensì nell'interesse dei bambini, delle famiglie, dei pensionati, dei ragazzi. Il centro di Orbetello non può essere ridotto a un centro commerciale. Non lo è. O perlomeno è anche quello, non solo quello. Una volta che i commercianti e chi li rappresenta si sono accordati su come intervenire (punizioni di cui sopra comprese) il problema non è risolto e tutto bene madama la marchesa. Perchè se l'unica cosa su cui legittimamente i commercianti si sentono di intervenire sono le luminarie, allora qualcun altro deve provvedere al resto. E parliamo di un'amministrazione che a volte nella propria scala delle priorità declassa di brutto, sottovaluta spocchiosamente il diritto sacrosanto di chi contribuisce, di chi paga, di chi anzi è tartassato a un pò di svago, a un pò di atmosfera, a poter mettere il naso fuori casa senza spendere necessariamente uno struppio di quattrini. E questo vale per il Natale come per l'estate, il carnevale, le feste patronali etc.
Questo è sia un diritto dei cittadini che un insindacabile dovere di chi è chiamato ad amministrare al meglio questo come qualsiasi altro paese o città. Questo è l'abc della buona amministrazione. Altro che cazzi. Ci vengono in mente tempi persino peggiori, più drammatici e miserabili in cui comunque si è cercato di regalare ai cittadini una boccata d'aria, un momento di relax, un quarto d'ora di distrazione dalle magagne della vita di tutti i giorni. Altro che crisi. Se non lo si fa, delle due l'una: o non lo si vuole fare, o non lo si sa fare. E di scappatoie non ne vediamo molte altre. Cosa dire infatti di una Pro Loco che, fatto salvo il lavoro di sportello che definiremmo non solo eccellente ma addirittura eroico visto le disponibilità, è ormai totalmente incapace di qualsiasi iniziativa, di assemblare e gestire volontariato, di reperire fondi, di riuscire semplicemente ad avere un perchè nella vita socio-culturale di questo paese con una sola, unica, urticante eccezione che è la famigerata cena vip (a scrocco) riservata sempre alla solita compagnia di merende (merende dispendiosette, ci risulta..) per L'Anguilla d'Oro (la che?..), che mai come quest'anno è risultata fuori luogo, inappropriata, trash? E non parliamo solo di chi spreca energie e risorse per organizzarla, ma di chi vi partecipa: e rifiutatevi, cazzo. Chiedete di pagare, se siete così vip. Chiedete di pagare e aggiungete qualcosina da devolvere a una buona causa, come si fa in tutte le cene di gala del pianeta, e pregate la Pro Loco o chi per essa di impiegare altrimenti tutti quei soldi. Siate voi a farlo.
Ma vuoi vedere che se così fosse, il tanto strombazzato successo della consegna del "prestigioso" premio ne uscirebbe a dir poco, ehm.. ridimensionato?.. Una Pro Loco che, ci veniva suggerito durante un dibattito a RadioAttiva, dovrebbe essere punto di riferimento per le Pro Loco cosiddette minori, quelle delle frazioni, e che finisce col non essere punto di riferimento per nessuno e per niente, mentre ovunque, che sia Albinia o lo Scalo o Fonteblanda, si fa, si disfa, o perlomeno ci si prova.
E un'ultima cosa, stavolta proprio per i nostri amici commercianti, e lo diciamo senza sarcasmo perchè nella maggior parte dei casi di amici si tratta e anzi, carissimi amici e collaboratori: non vi sembra una cosa non più tollerabile l'orario-siesta nel giorno della vigilia? Perchè a noi si. A noi e a molta altra gente sembra proprio quello: intollerabile. Una stortura che non ha eguali. Un altro primato di cui faremmo volentieri a meno.
Trattasi di un "evento" (che non dovrebbe essere un evento bensì la buona norma) magari da dover adeguatamente pubblicizzare e divulgare, dato che ahimè qui da noi suona totalmente alieno, e poi magari da supportare e arricchire con altre piccole iniziative di contorno. E che magari inviterebbe molti proprio a fare quella "scelta", cioè a scegliere Orbetello nell'ultimo giorno utile per lo shopping, ma che se così non fosse va bene lo stesso. Perchè stare aperti anche solo per ospitalità, per un augurio, per fare "atmosfera", dovrebbe essere una cosa talmente di buon senso da non dover neppure starcene tanto a indugiare in questa sede. Complici le condizioni climatiche particolarmente clementi di quest'anno, era una cosa talmente brutta a vedersi quella bella via con tutti i negozi chiusi, talmente antipatica, talmente inopportuna da suscitare sbigottimento. Abbiamo visto persone aggirarsi incredule tra tutto quel "chiuso per lutto" che ci chiedevano: ma davvero sono tutti chiusi oggi? Si: davvero.
Su, ragazzi: questa è stata una mostruosità, una cosa di un'idiozia imperdonabile. Che ci auguriamo di cuore non accada mai più. Non si può dire "scegli Orbetello" e fargli trovare negozi chiusi, piazze buie e disadorne e magari qua e la pure prezzi esosetti.
E dite: una fettina di culo no?..




domenica 22 dicembre 2013

ecco il nostro calendario 2014!


Per aggiungere un pizzico di simpatia ad ogni singolo giorno dell'anno che sta per arrivare.
E naturalmente per aiutarci ad aiutarli.
Ad Orbetello lo trovi da
Bastogi Sport (Corso Italia) Happy Zoo (via Gioberti)  Bar Rossi (Corso Italia)
Caraceni Abbigliamento (Corso Italia) House & Garden (Corso Italia)
a soli 10 €.

un progetto
a sostegno della lotta al randagismo felino orbetellano

e intanto guardali qui:

giovedì 19 dicembre 2013

HOMETOWN




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il tuo shopping di Natale inizia su.. LOVESHOPPING!


il relax, lo shopping, i numeri utili
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è un progetto INNOCENTEVENTI
info: orbetellove@hot mail.it   innocenteventi@gmail.com  innocenteventi@yahoo.it

PIETRO SOLIMENO: il nuovo libro


Il Soffio dell'Angelo è il nuovo libro di un nostro concittadino, Pietro Solimeno, un thriller dai contenuti anche tosti, ma intrigante e in fondo tutt'altro che estraneo da tematiche di grande attualità: la rierca, le staminali, la tecnologia informatica. Un fanta-thriller, come si legge proprio sulla copertina, che può però appassionare anche chi non necessariamente ama estranearsi completamente dal mondo in cui viviamo.
E comunque, per noi che viviamo nel nostro piccolo mondo, nel nostro microcosmo chiamato Orbetello. pure sempre il libro di una persona del posto, di un concittadino. Da guardare con interesse, perciò. E da sostenere.
Per chi non lo conoscesse di persona, chi è Solimeno, l'autore di Il Soffio dell'Angelo? Ce lo dice lui stesso:

"Pietro Solimeno è una persona che si diletta a scrivere rubando tempo al lavoro. Qualcuno afferma che uno scrittore si ritrova nei suoi personaggi, s'immedesima in loro. Verissimo, io sono tutti i personaggi che fanno parte dei miei romanzi, siano essi uomini, donne o bambini.
Quando creo un personaggio dei miei romanzi, la prima cosa che faccio è renderlo diverso dagli altri, dargli una personalità che lo distingua anche nel modo di esprimersi. Qualcuno mi ha de-finito spregiudicato. Non sono uno "spregiudicato". Al di sopra delle righe, come la mia editor afferma, forse... lo lascio giudicare agli altri. Diciamo che i miei personaggi sono privi d'inibizioni, liberi dai pregiudizi con cui abbiamo a che fare ogni giorno, essendo spesso condizionati dall'educazione, dalle religioni e... da chi pretende di guidarci sulla retta via. Non è facile rispondere a una domanda di questo tipo, forse perché risposta non c'è."



Descrivi il tuo ultimo lavoro:
"Il soffio dell’Angelo è il settimo libro che ho pubblicato. Questo, come anche gli altri, non è nato per caso.
Leggendo un articolo che riguardava la ricerca sulle cellule staminali, mi è venuta l’idea. Con il mio computer ho simulato, tramite un programma, la rigenerazione di organi umani. Chiaramente era tutto virtuale, anche perché la creazione, in realtà, non seguiva una logica né anatomica né fisiologica: non creava certo l’essere perfetto, anzi, un’insieme scoordinato che somigliava poco a un essere umano.
Il giorno prima avevo letto un altro articolo che riguardava invece la creazione di un computer quantico e, di quanto siamo ancora lontani dalla sua realizzazione. Mi resi subito conto che le due cose, e cioè la ricerca sulle cellule staminali e i tentativi di creare un computer del genere, potevano fondersi insieme per raggiungere davvero un obiettivo.
È chiaro che non posso aggiungere altro, se non chiedere di acquistare il romanzo.
Il Soffio dell’Angelo è un thriller tecnologico che affronta tematiche come l’uso delle cellule staminali, sia nella ricerca sia nella cura, toccando fortemente temi etici molto attuali. Il personaggio principale del romanzo affronta la sua coscienza e allo stesso tempo insegue il suo obiettivo spinto da valori più alti: la vita delle persone."
Grazie Pietro, e naturalmente un grandissimo in bocca al lupo.


Pietro Solimeno on facebook

mercoledì 18 dicembre 2013

MOANA: la testa della festa..


Le feste significano anche sere importanti, occasioni un po' speciali.
E va da se che la testa ha il suo bel perchè, nell'idea complessiva di un'immagine.
Qualcosa di bello ed efficace e magari portabile, che non sia un'impresa gestire la mattina dopo, quando si torna al tran tran di tutti i giorni. 
Siamo tornati a visitare Moana nel suo salone di Neghelli. E abbiamo cercato di capire cosa ne pensa lei, cioè un'esperta.

Moana, le serate di festa in arrivo sono le più importanti. Qual'è il criterio di base per scegliere come pettinare una tua cliente?
"Con le clienti si parla. Se si tratta di una specifica occasione, di una specifica serata allora va da se che sia importante saperne di più sull'insieme dell'immagine, naturalmente il vestito.
Ma l'elemento che per me è sempre primario è comunque il viso, la somatica.
Ci sono visi per i quali vanno bene alcune soluzioni che viceversa non vanno bene per altri visi, per altri connotati. E consiglio. Suggerisco. Se poi l'interessata non è convinta le vado incontro.
Ripeto: si parla. Ma non capitolo completamente: rimango del parere che bisogna un po' aprire la mente delle clienti sulle possibilità che sia il loro viso che i loro capelli possono offrire.
E detto tra noi, rispetto ad un viso che in base ai canoni consueti è perfetto, bellissimo,
è il viso un pò più particolare che a volte costituisce una sfida ancora più intrigante.."



Immagino che ci sia la ragazza che vuole il taglio alla Miley Cirus o la signora che sogna di tramutarsi in una novella Eva Longoria..
"Come puoi immaginare, succede eccome. L'istinto sarebbe quello di stracciare la foto, di ignorare il nome che viene menzionato. Perchè non essere noi stesse? Però in realtà non è così semplice: la conformazione stessa della testa, del viso appunto, e naturalmente la tipologia e la quantità del capello. Non per tutte le ragazze realisticamente possibile tramutarsi  in Miley. Se l'indicazione può risultare fattibile però, non solo seguo l'idea, ma insegno alla cliente a gestire i capelli quando è sola, quando non c'è la parrucchiera a portata di mano..



Ci sarà pure una qualche tendenza, per queste feste: colori, lunghezze..
Certo. A me ad esempio piace quest'idea dello scuro sopra e il chiaro più sotto, l'esatto opposto di quello che normalmente si fa. Per esempio le meches a lingua sulla scalatura, tono su tono partendo appunto da sotto e non da sopra. Ma perchè no, per chi può permettersi un look un pò più aggressivo, una rasatura sottolineata da colorazione forte, decisa. Non necessariamente dobbiamo essere sempre delle damine..
Grazie Moana. E naturalmente buone feste..


Hairstylist Moana 
via Donatori del Sangue 23, Neghelli (Orbetello)
tel 0564 863237
e su facebook

venerdì 13 dicembre 2013

ANDREA CORSARO: la laguna agli occhi di un livornese doc


C'è partito da Livorno, Andrea. Armato della sua fotocamera, per 
immortalare queste scene di ordinaria orbetellanità.
La laguna di Orbetello, la sua fantastica fauna.
Una realtà che, non ne abbiamo fatto mistero di pensarlo, potenzialmente
potrebbe attrarre quantità ben più importanti di eco-turisti, di amanti della natura, 
di coloro che allo struscio e all'aperitivo glamour preferiscono
questi istanti di pura bellezza. 
Di bellezza mozzafiato..
Intanto gustateveli. Siamo sicuri che amerete
ogni singolo fotogramma.







la foto di Andrea che scatta è di Valeria Lunghi

qualche nostro concittadino, evidentemente sopraffatto dallo spirito del Santo Natale..


la campagnia natalizia di Edascom: SCEGLI ORBETELLO


E' proprio in un momento terrificante come questo che dovremmo preoccuparci di dare anche noi un contributo a far si che l'economia del posto non langua più di quanto non riesca già a fare.
Capiamo tutto: i centri commerciali che sonodi gran moda, una passeggiata a Grosseto per "cambiare un pò aria e vedere qualcosa", la grande distribuzione che si spertica in offerte e tutto quello che volete.
Ma la vitalità dell'economia orbetellana, che sicuramente accusa i colpi di mannaia della crisi, rischia di afflosciarsi ulteriormente. Ed è fuori discussione che ciò non sia un bene per nessuno.
Ed ecco che Edascom, un nome importantissimo da sempre per ciò che concerne l'elaborazione dati del mondo del commercio orbetellano (tocca a loro presentare il conto..), decidono di provare a creare un imput, divulgando un imperativo semplice semplice: Questo Natale scegli il tuo paese.
Ne parliamo proprio con Maddalena Ottali:



Perchè Edascom si è sentita di lanciare questo appello?
Ci siamo sentiti in dovere di dare una mano per quanto possibile, perchè è con le aziende locali che anche noi abbiamo la possibilita' di continuare a lavorare con i 23 dipendenti che da anni compongono la nostra squadra. Chi di noi non è andato ad un centro commerciale o nei capolughi a fare acquisti? Bene, quest'anno abbiamo deciso, a partire da noi stessi e dai nostri collaboratori, di scegliere i nostri negozi. Un gesto piccolo ma che in questo momento di smarrimento economico contribuisce a dare un senso di appartenenza ad un territorio e a far si che la poca economia rimasta non si disperda in altri rivoli.

Perchè questo tipo di appello lo facciamo puntualmente pure noi già dallo scorso Natale su questo stesso blog e non lo fanno i diretti interessati, magari sostenendolo con una seria campagna divulgativa e iniziative di incoraggiamento?..
Concordo pienamente. Ma ho avuto modo di appurare che il nostro manifesto è stato esposto in quasi tutte le attività alle quali è stato consegnato. Magari l'anno prossimo potremo provare a fare anche di più e collaborare per la divulgazione con il tuo favoloso blog che ha portato un po' di aria fresca. (caffè pagato, Ottali. ndr)

Visto che ci appelliamo tanto allo shopping natalizio all'ombra del nostro bel campanile, non ti è sembrata un pò sconfortante Orbetello domenica scorsa, mezza al buio, senza nessun tipo di animazione, e persino senza un albero di Natale nella piazza principale?.. Cos'è: sta pora gente deve solo spendere?..
Trovo sconfortante un po' tutto. Il buio delle piazze, gli alberi che non ci sono, l'animazione che e' diventata ormai compito esclusivo del CCN che in realta' credo faccia già abbastanza senza troppi aiuti da chi dovrebbe almeno contribuire a non rendere questo Natale un funerale. E ti prego Daniele, non mi farmi parlare delle luminarie (Troppo tardi: già fatto, Maddalena: a RadioAttiva. Con relativo consiglio di allargare la lista degli amici da invitare per le sere di festa.. ndr)
ho un presentimento terribile per il 2014, ma per adesso lo tengo per me..

 E stando così le cose, non sarebbe più gratificante per voi impiegare le stesse energie per organizzare invece una bella cena aziendale e chi vuole Cristo se lo prega?..
Partiamo sempre molto carichi quando lanciamo iniziative che a noi sembrano valide ma non ti nascondo che anche questa volta in piu' di un'occasione mi sono detta: ma chi ce lo fa fa'!
 Abbiamo a che fare non solo con le aziende, ma anche con tanti cittadini che vengono proprio in questi giorni a pagare l'IMU e che appena posano lo sguardo sullo slogan del  volantino "Scegli il tuo Paese" ci guardano smarriti come dire: tutto bello, ma qui non c'e' piu' un euro da spendere da spendere. Ne qui ne altrove..
E' comunque agli uni e agli altri che facciamo i nostri piu' cari auguri di buone feste rinnovando l'invito a spendere ognuno nel proprio paese. In fondo chi non comprerà almeno un pandoro?!


Ci vuoi tutte ciccia e brufoli, Ottali?  Scherzi a parte, grazie. E auguri anche a te, famiglia e azienda.
E metti là. Che di 'sti tempi possono sempre far comodo..


anche a Natale..


giovedì 5 dicembre 2013

mai come quest'anno è importante spendere bene..


LO SHOPPING, IL RELAX, I NUMERI UTILI
con un solo click... qui: 

orbetellove@hotmail.it



le vostre proposte in tavola nelle belle sere di festa..

TIRAMUSU' - suggerimento di Gemma Razzoli



E figuriamoci se ci facciamo mancare un bel Tiramisù..
Una di quelle cose che piacciono a tutti ma proprio a tutti e che
più o meno tutti sanno preparare. Ma ognuno a modo suo..
Gemma ci racconta il suo modo.

Armiamoci di 6 uova, 6 cucchiai di zucchero, 500 grammi di mascarpone, 
panna veg da montare, savoiardi e caffè (che non dovete bere ma tenere lì a disposizione, 
caso mai non foste già sufficientemente isteriche..)
Si monta la panna, e nel frattempo (non cominciamo col multi-tasking che già si complica, la faccenda..)
prepariamo un paio di belle caffettiere del caffè di cui sopra.
Sbattiamo le uova (in realtà solo i tuorli, bada bene!)
con i 6 cucchiai di zucchero per poi mixare il tutto con il mascarpone e con la panna che nel frattempo è montata 
(scrivere sta roba è una tortura..).
Inzuppiamo i savoiardi nel famoso caffè, che poi ricopriremo con la mousse di mascarpone che 
senza neppure accorgercene abbiamo già creato con le nostre stesse manine, unghia finta
pìù unghia finta meno. Ma nella remota, minacciosissima prospettiva che 
sotto le feste avessimo a perdere quel mezzo chiletto, affrettiamoci a stendere subito
una seconda tranche di savoiardi ripetendo poi anche l'operazione di copertura.
Resistere alla tentazione di strafogarselo all'istante e fermare in frigo per
quel paio di orette che ci facevano giusto comodo per 
una ceretta inguinale e un po di knitting decorativo natalizio, 
e servire non senza aver spolverato ben bene con sensualissimo cacao amaro..
Wow. Grazie Gemma.
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aggiungi la tua: orbetellove@hotmail.it
o con un semplice messaggio privato alla nostra 

MAREMMA PEOPLE




more Maremma People here!

ANDREA ANGIONE: tutta la delizia del progetto PIN-UPS..



E' per definizione una cosa statica, ferma, iconica. La figura della pin-up che popolava incontrastata le fantasie dei camionisti americani sin dagli anni 50 (e sino all'avvento di Playboy..): non si muove, ti guarda e sorride ma il sorriso è fermo, è sempre quello: garbatamente sexy, naif, intrigante. Ma fermo.
E perchè non accenderle allora queste pin-up? Perchè non animarle? Perchè non risvegliarle dal torpore statico di tutti questi decenni? Andrea Angione ha deciso di si.
Con la complicità di Svenja Lisa Weibmuller, ha ideato e girato questa serie per web-tv Pin-ups - the Series
in mini puntate di 5 minuti ciascuna, con un'unica protagonista (vedi fantastico trailer in testa al post), che in un ambientazione di pura delizia, puro zucchero a velo con uno spruzzo di  Bourbon, ci catapultano nel mondo di Peggy Sue la ragazza californiana, Gwen la ballerina e amorosa del marinaio, e Sweety Grace bella e sportivissima casalinga.
L'idea degna di un fuoriclasse (anzi due..), ambientazione e realizzazione praticamente perfette sin nei dettagli, recitazione ironicamente e maliziosamente calibrata, e per noi, oltre al puro piacere di gustarcela, un altro motivo per andare fieri di un nostro talento. Di un nostro indiscutibile talento.

                                                                  EXCERPTS FROM




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