sabato 29 dicembre 2012

Vellutata di lenticchie con quadrotti croccanti di cotechino

suggerimento di DANIELA INNOCENTI

Naturalmente con questi chiari di luna siamo ancora qui a sperare nell'effetto salvifico di una padellata di lenticchie. Ma almeno diamogli una ritoccatina..
In una padella antiaderente, un soffrittino con cipolla tritata molto fine, come pure carota e sedano (senza fili), da rosolare a fuoco lento.  Aggiungere le lenticchie precedentemente lessate. Lasciare ancora un po di tempo per l'insaporimento e poi frullare il tutto ben benino, rimettere sul fuoco sempre in una antiaderente, aggiungendo un pò di panna (meglio se liquida) o latte, amalgamando e ammorbidendo a fuoco basso sino ad ottenere una bella crema che aggiusteremo di sale e magari pepe, a piacimento. Separatamente tagliare il cotechino a quadrotti e in una padella antiaderente, senza olio (volete esplodere?..) lasciar rosolare sino ad ottenere dei quadrotti croccantissimi.
Questa leggerissima (sic) delizia si serve in bicchierini o petite cocottes che riempiremo di vellutata aggiungendo sopra qualche quadrotto. Se poi i quattrini non arrivano ( e non ci vuole la sfera di cristallo per capire che più o meno andrà cosi..) almeno ci saremo mangiati una delizia e non il solito biobbone. Happy new year..


venerdì 28 dicembre 2012

un incantesimo che si ripete ogni anno..


Seminascosto, quasi al riparo in una piccola traversa del Corso Italia, un angolo di incantesimo, un piccolo mondo a se, un microcosmo dove c'è un alba, un tramonto, una notte stellata, ma anche il temporale minacciosamente annunciato dai tuoni e la quiete che ne segue, scandita dal canto del gallo, dai rumori di una surreale quotidianità. 
 Il presepe orbetellano è una piccola, incredibile meraviglia a cui ognuno deve dedicare un piccolo
specialissimo momento, nei convulsi giorni di festa.
Realizzato interamente da Roberto Mariotti, Francesco & Alberto Angione, Dante Piro, Micaela Valeri, Giacomo Papini, Silvio & Antonio Sordini con legno, polisterolo, carta, stracci, vetroresina e  un fantastico blob di tinte e colori, con un curatissimo, suggestivo commento musicale, con la stella cometa che percorre davanti ai nostri occhi l'intera volta celeste, con i colori del tramonto, i primi bagliori dell'alba, l'acqua che zampilla dalle fonti e la vita nella miriade di piccole, incredibili case e botteghe.



Un paio di mesi di lavoro paziente e silenzioso, con grande meticolosità e passione, talmente tanta quest'ultima da far si che questo incantesimo si perpetri ogni anno non solo grazie al lavoro e alla strabiliante abilità dei signori sopra menzionati, ma anche al fatto che gli stessi desiderino così tanto donare questo piccolo capolavoro agli orbetellani da pagarlo praticamente di tasca propria, senza alcun finanziamento, senza alcun contributo.

 

E si che abbiamo ne visti di enti, banche, grandi aziende finanziare, sponsorizzare cose, eventi, iniziative assai meno frequentate di questo presepe che è oggetto di un vero e proprio pellegrinaggio (due visite per scattare frettolosamente queste foto senza rubare troppo tempo alla gente in fila per ammirarlo), e si che la chiesa avrebbe i suoi motivi per incoraggiare, sostenere questo tipo di rappresentazioni iconiche che il natale consumistico coi colori della Coca Cola sta lentamente, inesorabilmente cancellando dalle nostre usanze, dalle nostre tradizioni. E si che chissà quale altra istituzione o ente locale avrebbero i loro bei motivi per incoraggiare e supportare iniziative come queste in un paese che spesso no brilla per brio e letizia nel periodo natalizio. 
Ma questi sono i piccoli, grandi, inspiegabili  misteri orbetellani. A cui noi non sappiamo 
trovare risposta, limitandoci invece a segnalarvi e omaggiare questo piccolo, grande, imperdibile incantesimo orbetellano.




domenica 23 dicembre 2012

tutto il natale che vuoi..

le luci, la gente, il presepe, babbo natale, l'orchestrina, le vetrine, gli addobbi.
Gli ingredienti sono sempre gli stessi. Ma ci piacciono..

Orbetellove/INNOCENTEVENTI
ti augurano un felice Natale 2012

mercoledì 19 dicembre 2012

ORBETELLO TI ASPETTA!








Claudia Della Verde: i giorni del fango


Volevamo parlarne, di questa bella pubblicazione. Volevamo segnalarvelo affinchè lo includeste nella vostra lista regali, dato che si tratta di un documento che un domani ci ricorderò di cosa ci è toccato vivere, affrontare in questo ahinoi indimenticabile 2012 che sta sfumando, un documento da mostrare ai propri figli e anche perchè sarebbe naturalmente un regalo utile: bello e utile, una volta tanto. E di sicuro di questi tempi spendere i soldi soprattutto in cose utili male non fà. E avremmo dovuto parlarvi del perchè è utile acquistarlo. Ma poi abbiamo deciso di non farlo, e  di chiedere a Claudia Della Verde di farlo, dato che lei il libro lo ha scritto, ideato, realizzato con gli altri tre nomi che vedete sulla copertina.
Claudia ci ha chiesto giusto il tempo per un rapido consulto con gli altri tre, e poi ecco cosa ci ha detto:
"Eccoci qua. Solo ieri ho avuto modo di incontrare "i fantastici 3" per decidere le sorti dei proventi del libricino, che andranno in parte alla Caritas diocesana, all'associazione “Albinia viva” ed alla soc. calcistica di Albinia. Questo per quanto riguarda le prime vendite, che consisterebbero nel versare un migliaio di euro per ciascuna di queste strutture o associazioni. Man mano che andremo avanti, però, le modalità di versamento dovrebbero cambiare: vorremmo intervenire direttamente comprando qualsiasi tipo di materiale utile alle famiglie alluvionate (che ne so lavatrici, frigoriferi o donazioni in denaro a chi si trova in una situazione particolarmente disagiata). Come fare per individuare chi abbia realmente necessità? Una prima opzione potrebbe essere quella di chiedere una lista al comune di Orbetello di tutte le persone che hanno subito un danno superiore agli altri, (tramite i moduli consegnati all'ente con cui viene richiesto un contributo). La seconda, tramite le associazioni operanti sul territorio e quelle di categoria: ho visto tra l'altro che sia Cia che Confagricoltura hanno stilato una graduatoria di tutte le piccolissime attività a conduzione familiare che sono state letteralmente asfaltate dall'alluvione. Terzo: il passaparola. Grazie ai volontari stessi che si sono recati sui luoghi per spalare il fango, ed hanno toccato con mano la disgrazia altrui, potremmo avere nomi di chi ha subito perdite sostanziose.
Ma torniamo al lavoro svolto...
Com'è nata l'idea di questa pubblicazione:
Come scritto nella prefazione, l'idea di creare un libro illustrato è partita non solo per cercare di dare una mano alle popolazioni alluvionate. L'intento è anche quello di cercare di fissare nella memoria collettiva quanto questa alluvione sia riuscita a tirare fuori il buono di un'intera comunità. L'auspicio è quello che questi scatti possano fornire uno spunto di riflessione sulla volontà umana e sul suo grande potere, quello di far risorgere dal fango un paese e la sua gente a seguito di una tragedia così grande...
Il libro contiene nove articoli (rispettivamente scritti a da me, Paolo e Viottorio) nei quali ognuno di noi riporta le proprie sensazioni su quanto vissuto: chi sulla propria pelle come Vittorio, la cui casa è stata completamente distrutta, e chi da cronista - comunque in apprensione per amici e parenti che stavano lì - intervenuta sul campo per raccontare quanto stava succedendo ad Albinia.
Si apre con le prime pagine dei quotidiani locali, un documento inedito per gli abitanti di Albinia che quel lunedì non li hanno ricevuti, per passare ad un focus su quanto di più rappresentativo ci sia stato nei famosi “giorni del fango” (titolo della pubblicazione): dalla chiesa come baluardo della solidarietà, alla silenziosa disponibilità dei giovani nel volontariato, ai racconti dei piccoli cronisti – i bambini dell'asilo che hanno fatto dei disegni da brivido sull'alluvione – alle attività produttive e, infine, ai fatti di cronaca nera ed al sentito “alfabeto della piena”, elaborato con la rabbia di chi in quei giorni non riusciva più ad intravedere un futuro per la propria famiglia.
Per il resto, abbiamo deciso, grazie ad Enzo Russo – va detto, ideatore nonché colui che ha dato il maggiore contributo a questa opera - di far parlare le immagini; mai come in questa occasione il linguaggio universale delle foto potrebbe meglio raccontare la forza di un paese e della sua gente.
Che altro, è stato un lavoro fatto con il cuore e con estrema velocità; in tre giorni abbiamo scritto tutto, altrimenti non sarebbe stato possibile farlo pubblicare in tempi brevi. In sunto, per citare una frase abbastanza rappresentativa de “i Giorni del fango”: “E' la sperana di una popolazione che ha preferito trattenere la rabbia per convertirla in energia positiva, quella che appare su questo libro, che è stata messa in ginocchio ma non al tappeto"

Grazie Claudia, buone feste.


giovedì 13 dicembre 2012

il lago dei cigni..


                                                            ECCO COM'E' ANDATA:
Li abbiamo visti arrivare molto circospetti dalla laguna di levante, con aria in effetti un pò smarrita (anche se forse "l'aria" dei cigni non è di facilissima interpretazione..). Hanno percorso quasi tutto il canale Glacis in direzione Laguna di Ponente, ma una volta entrati nel tratto costeggiato dal muretto, sono tornati indietro. L'impressione perciò è stata che cercassero qualcosa, che avessero bisogno di qualcuno che li aiutasse, altrimenti forse avrebbero proseguito la loro crociera sino alla laguna opposta, dove vivono beati e indisturbati tanti altri magnifici volatili..

e l'impressione che avevamo avuto si è rivelata corretta quando abbiamo visto la loro reazione all'avvicinamento da parte del primo passante che li ha scorti: i cigni si protraevano verso l'uomo, quasi a chiedergli qualcosa..

ma l'uomo, evidentemente sorpreso e non "attrezzato" per l'occasione si è limitato ad estrarre il telefono e scattare foto. Abbiamo capito che era l'ora di posare la fotocamera e cercare di capire di cosa necessitassero questi graditissimi, inaspettati ospiti..

Nel frattempo, pur trattandosi di una via non trafficatissima a quell'ora del mattino, si è cominciata a formare una piccola folla, un piccolo pubblico per le nostre star che parevano gradire molto tutta quella attenzione e non solo..

Fatto sta che i 4 bellissimi esemplari hanno interrotto il loro girovagare e molte ore dopo (al momento in cui scriviamo) sono ancora lì, ammirati, fotografati e coccolati da un continuo via vai di curiosi, cosa che ci ha confermato, caso mai ce ne fosse stato bisogno, che quello che i cigni stessero cercando era proprio cibo e attenzioni..
Naturalmente non ci siamo limitati a fotografarli e coccolarli, ma ne abbiamo immediatamente segnalato la presenza nel canale Glacis alla L.I.P.U (lega italiana protezione uccelli) e al WWF, che ci hanno tranquillizzato sulla evenienza per niente improbabile che degli animali assolutamente selvatici come i cigni possano decidere di viaggiare e spostarsi alla ricerca di ciò che necessitano, esattamente come tutti gli altri animali che vivono in libertà. Ci siamo permessi di insistere sulla eccezionalità della cosa e del timore di un probabile disagio di chissà quale natura che avrebbe spinto i cigni a chiedere aiuto agli abitanti di Neghelli.., ma ci è stato riferito di un unico esemplare in difficoltà che nel frattempo era stato trasferito in un centro specializzato per tutte le cure del caso, prima di essere di nuovo liberato e messo in compagnia dei suoi compagni d'avventura. Per ora prendiamo per buone le rassicurazioni e ci godiamo la piccola, inaspettata sorpresa pre-natalizia. Che in un momento di simili brutture ci è piaciuta e poi come..

domenica 9 dicembre 2012

buone feste..

                                                                              Alessia per Avant Garde di Eva & Roberto
                                                   

mercoledì 5 dicembre 2012

Michela Paolini Padovani - Il momento di Calimero


Trattandosi di un argomento sul quale si hanno ancora abbondantemente i nervi scoperti, abbiamo chiesto a un paio di personaggi della vita sociale e politica di Orbetello due parole, qualche considerazione, un pensiero all'indomani della tragedia che ha colpito la nostra terra, la nostra gente, il nostro comune. Non lo avevamo fatto sin qui, e pensavamo potesse essere un momento relativamente più sereno per provare a farlo.
Trattandosi di un vero e proprio campo minato abbiamo pensato di interpellare due personaggi che per storia personale e aderenze politiche stanno su fronti piuttosto distanti, se non opposti, che però si sono adoperati tantissimo a livello individuale per cercare di portare sollievo alla gente che questa sciagura l'ha subita in modo diretto, frontale.
Forse per questioni pratiche, carenza di tempo, impegni o altro, noi abbiamo ricevuto risposta solo da uno dei due personaggi: Michela Paolini Padovani, che naturalmente ringraziamo. Ed è proprio per onorarne la cortesia che pubblichiamo queste sue considerazioni senza ulteriormente attendere segnali di vita dall'altro interpellato. Prontissimi ad aggiungere il suo pensiero qualora e non appena egli desiderasse farcelo pervenire, come pure quello di chiunque altro.
Sottolineando, ribadiamo, che dei due personaggi avevamo notato l'impegno PERSONALE nella questione, al di là dei credo politici, avevamo solo deciso di interpellarli entrambi affinchè la discussione risultasse equilibrata. Ammesso che si trattasse di una discussione, dato che noi abbiamo chiesto delle semplici considerazioni che potevano essere di qualsiasi natura senza indirizzi o suggestione alcuna e appunto senza porre domande specifiche come invece siamo soliti fare.



"Ho cercato un po' di calma e lucidità per parlare con accortezza di questo tema delicato.
Questa triste vicenda è stata per tutti una novità inaspettata e allucinante nella quale tante cose sono state del tutto sbagliate, altre potevano essere fatte meglio, altre ancora sono state meravigliose.
Nessuno, lo ribadisco e lo sottolineo, poteva fermare l'acqua. Non si richiedono miracoli al Sindaco, mi sembra il minimo per non cadere nel ridicolo. Si sa: “ad impossibilia nemo tenetur” !
Ma una gestione migliore dell'emergenza prima, durante e dopo, questo sì che si poteva fare e DOVEVA essere fatto.
Credo che oltre alle mancanze ciò che fa più male sono le bugie e le mancate prese di responsabilità. L'atteggiamento con cui il Sindaco si è posta, era davvero irrispettoso. Poteva dire semplicemente: “ho cercato di fare del mio meglio, non so se ho delle responsabilità, non è ora il momento, lo vedremo! Intanto sono qui con voi...”.
Scusate non era lei quella sul cui volantino elettorale troneggiava la scritta: “Con Voi, Per Voi, da sempre al Servizio degli Altri?”.
Ebbene, con quel “io rifarei tutto” il Sindaco ha ferito i cittadini ed ha fallito in primis dal lato umano, perchè per tutti dovrebbe essere una figura che deve dare sicurezza, che deve tutelare i suoi cittadini e in questo caso anche CONFORTARLI teneramente. Forse chiedo troppo. Può darsi, ma era una cosa a costo zero (visto che i soldi sono sempre la questione centrale di tutte le ricostruzioni) che rientrava nelle possibilità di ogni persona, non serviva un genio.
Quindi il negare di aver mancato nell'allarme e poi sentirla asserire che la macchina dei soccorsi ha risposto bene...bugie e tradimento.
Parlo come semplice cittadina,  NON albiniese, ma che come tanti, tantissimi, ha cercato di rendersi utile ed ha visto il caos e l'anarchia che regnava, la totale assenza dell'amministrazione, se non per alcuni interventi ma fatti a titolo personale, la mancanza di coordinamento e poi ha visto la grande arte di rigirare la frittata.In questo sono eccellenti. Che rabbia, che mal di stomaco. Ora arriva il momento del Calimero, sono piccolo e nero....cosa potevo fare io piccolo Sindaco di provincia, mi sono trovata di fronte una cosa più grande di me...e lo dice con un tono ed uno sguardo da persona diversa, dolce, zuccherosa. Ormai rimane solo questa di strada: il vittimismo.
La stessa gente del tavolo in piazza poi ha di fatto negato la partecipazione al consiglio comunale non trasferendolo in luogo più consono, più spazioso che potesse contenere chi con dignità e compostezza voleva assistere, dopo essere stati duramente colpiti dalla tragedia. E' un diritto. E invece, traditi ancora, si sono trovati una piazza in assetto da guerra, come se d'incanto quei cittadini tanto buoni che le hanno regalato democraticamente l'elezione, fossero diventati tutti criminali.
Il giorno dopo il consiglio firma un'ordinanza sullo stoccaggio dei fanghi....ancora un grosso difetto di comunicazione. Perchè non darne informazione durante il consiglio? Oggi ci si trova questa enorme buca nel bel mezzo del centro abitato, a 50 metri dalle scuole (ora al Commerciale sono state trasferite anche le scuole elementari) dove verranno stoccati i fanghi. Pericolosi? Si, no, boh, non so. Nessuna risposta ufficiale, nessuna informazione ai cittadini preoccupati. Mi dispiace perchè al di là di tutto il rispetto delle istituzioni rimane insito in me, nel mio modo di agire e di fare, ma a questo punto concordo con chi a gran voce chiede le dimissioni: a casa tutti! Nessuno escluso, perchè anche gli altri non avendo preso le distanze quando potevano (in consiglio) hanno sposato ogni operato ed ogni atteggiamento del Sindaco.
Ed il silenzio delle istituzioni a livello più alto? Ne vogliamo parlare? E' assordante. Maremma proprio dimenticata anche dai tanti VIP che ci visitano l'estate.
Voglio concludere in maniera positiva, perchè in questa disavventura ho ricevuto tanto tantissimo: si sono risvegliati valori antichi, come quello della solidarietà.
Gruppi di volontari da ogni dove, di ogni età, con la voglia di essere utili, sporchi ma con il sorriso, certi che il bene torna sempre indietro.
Con il gruppo Con Albinia nel Cuore abbiamo ricevuto migliaia di messaggi di persone che volevano aiutare, persone a cui non avresti mai chiesto perchè sai che no, nemmeno loro se la passano bene, e che hanno dato lo stesso, sacrificandosi.
Gente che ha perso tutto ma che giosce nell'essere riuscita a salvare un ricordo, un giocattolo dei propri figli, qualcosa di valore inestimabile per il cuore già così provato.
Situazioni commoventi, in cui pensi che davvero l'unione fa la forza e che davvero tante piccole gocce fanno l'oceano...nella vita post alluvione non erano solo detti, ma la semplice verità. Grazie a tutti."

foto: Buttero Maremmano



lunedì 3 dicembre 2012

un bellissimo Natale al buio.


Sta per andarsene un anno niente male, in quanto a casini. In generale. E da noi, nel nostro comune,  pure il peggio. Con molta nostra gente che è finita nel fango fino ai ginocchi. E soprattutto nella merda fino al collo. 
Chi se lo sarebbe aspettato un anno fa, quando proprio in questi giorni cominciavamo ad augurare ed augurarci tutto il meglio per noi, per i nostri cari, per tutti, nell'anno che stava arrivando? C'erano i soliti imbecilli che  farneticavano sulle deliri gothic dei Maya, e cioè che questo sarebbe stato l'ultimo anno della nostra povera, incasinatissima umanità, e c'era chi diceva "quest'anno a Natale spendiamo poco che c'è la crisi". 
Non passavano per le strade col megafono a ricordartelo, ma insomma se avevi orecchi per intendere e se Studio Aperto non era l'unico momento di informazione quotidiana che ti concedevi, bene o male intuivi che la crisi avrebbe picchiato duro. 
Ma diciamocelo: mica in molti avevano capito quanto duro. Si parlava molto di sta crisi, ce ne riempivamo molto la bocca tra una fetta di pandoro mandorlato e una piattata di lasagne con porcini e besciamella, ma poi di fatto più o meno continuavamo un pò tutti a vivere come sempre, stesse usanze, stesse abitudini, stessi sfizi un pò cafoni, stesse piccole ostentazioni coattissime e stessa completissima parure Hello Kitty full optional per i bebè. 
E invece si è rivelato veramente rognoso, sto 2012. E naturalmente sappiamo benissimo che sta micragna non finirà dopodomani. 
Non so cosa avessero previsto i Maya. Di sicuro non avevano previsto un paese al tracollo grazie alle prodezze di una sequela di governi e  parlamenti che definiremmo incapaci solo perchè in vena di gentilezze, e parlamentari, consiglieri, sindaci, ministri, presidenti e presidentini ladri, intrallazzoni, lavativi, corrotti, ignoranti, viziosi e strafatti e chi più ne ha più ne metta tanto c'è posto.
Nè, ci sembra di capire, avevano previsto un'Italia con una situazione idrogeologica da far invidia al Bangladesh, che ormai finisce col culo a mollo a ogni acquazzone, figuriamoci co' sta roba di tempo impazzito grazie a decenni e decenni di "chi se ne frega del clima, intanto pappamo poi si vedrà". 
E un paese arrivato a essere così brutto da ritenere sabbia negli occhi, tifoseria avversaria chiunque si prendesse il disturbo di alzare il culo e combattere per un ambiente che poi è anche il tuo, tuo e dei tuoi figli. Che se proprio non fremi dalla voglia di sbatterti un minimo, abbi almeno la decenza di non rompere i coglioni all'ambientalismo sano e importante, e grazie al cielo ne abbiamo  un pò pure in Italia, pure nel paese dove sono riusciti a far finire in burletta il movimento dei Verdi, quello che altrove miete risultati dopo risultati, quell'ambientalismo che non è (e perchè mai dovrebbe esserlo) nè comunista, nè radical chic, ne alcuna di ste stronzate che ti fa credere chi evidentemente ha interesse a fartelo credere. Il paese dove per costruire e operare non tanto  fuori dalle regole ma proprio fuori dalla grazia di Dio è sufficiente corrompere o lasciarsi corrompere, a giorni alterni, e poi aspettare felici e beati la prossima sventagliata di condoni che, non ci prendiamo per il culo, andavano bene a tutti, oggi a te, domani a me, e chi s'è visto s'è visto.
E poi succede quello che succede. I miserabili di cui sopra sono ancora tutti lì che neppure si accontentano di ciucciare il ciucciabile finchè gli dura, ma hanno pure sufficiente faccia di tolla da continuare a imperversare sulle tv, sui giornali, sul web, a blaterare del nulla cosmico,  a scappare a gambe levate alla vista di uno delle Iene e a querelare la Gabbanelli un giorno si e l'altro pure che tanto a loro non li querela nessuno perchè si sono premurati di pararsi il culo in tutti i modi possibili, immaginabili e pure di più.  A decidere per loro, a fare il loro lavoro, il lavoro per il quale vengono profumatissimamente pagati,  c'è chi di certo non passa notti insonni per la sorte degli italiani sempre più poveri, sempre più indebitati, sempre più disoccupati, sempre più con le pezze al culo, e piuttosto si premura di non pestare i piedini a potentati, arcivescovati, banche, banchieri e banchetti che se tutta sta miseria non ce l'hanno sulla coscienza per intero poco ci manca.
E delle tragedie, delle catastrofi si piange un pò, se ne parla un pò, si aiuta un pò come si può e poi è un attimo, e tutto torna esattissimamente come prima: come ti permetti di chiedermi di smantellare il mio orticello abusivo brutto comunista di merda.
E allora mettiamola così, poveri orbetellani che ci vergognamo persino un pò (perchè siamo fatti così) di quanto sia dura far tornare i conti che tanto comunque non tornano proprio più, come la giri la giri; mettiamola così bella gente profanata e mortificata dal fango nel cuore e nella dignità più che nelle case e nelle cose.
Mettiamola che questo Natale con poche luci e pochi fronzoli ci sembrerà finalmente persino un pò più bello, un pò più caldo. Perchè i soldi che si spendevano per  i ninnoli e per i nannoli stavolta serviranno a altro.  A voi, soprattutto. Mettiamola che questo Natale meno illuminato ci servirà a riflettere su quanto questo scuro sia finalmente un pochino più rispettoso sia dello stato d'animo di molti sia di questo povero pianeta che non sa veramente più che cazzo inventarsi per farci capire che stop, abbiamo esagerato. 
Mettiamola che comprare quel pacco di pasta extra da destinare agli aiuti ci abbia fatto finalmente riflettere su quanto sia brutto, fuori luogo, cafonissimo e poco poco, ma veramente poco religioso tutto sto spreco, sto diluvio di quattrini spesi per regali brutti e inutili e  per porzioni esose destinate in gran quantità a finire nella pattumiera. 
Fa niente. Accenderemo qualche bella candela in più.
Ma mettiamola che, una volta scampati alle minchiate Maya, riusciremo finalmente a passare il Natale verosimilmente più vicino al vero spirito del Natale da decenni a questa parte.  
Tanti auguri. Che a sto giro fanno comodo. 






domenica 2 dicembre 2012

LAGUNA STYLE


Ce ne occupiamo per forza di cose durante l'anno di stile in laguna, ma ci piace tornarci su proprio ora in un momento in cui la crisi sta veramente mordendo, ed eppure nel settore immagine e abbigliamento, esattamente come in qualsiasi altro settore, c'è bisogno di una boccata d'ossigeno. E va da se che le feste possano dare una spintina in questo senso, tanto più che a noi orbetellani, come alla maggior parte dei nostri connazionali,
 non dispiace avere qualcosa di nuovo e carino da indossare o regalare proprio in occasione delle sere più importanti dell'anno che sono giust'appunto in arrivo. 
E allora i ragazzi e le ragazze dei nostri eventi (quelli del glamour della porta accanto, appunto..) hanno messo a disposizione uno spicchio del loro tempo rubandolo a studio, sport o lavoro, gli shops, gli acconciatori e i truccatori con cui collaboriamo in alcuni casi da anni hanno dato una sbirciatina tra le loro cose nuovissime o affilato gli strumenti di lavoro, noi abbiamo fatto qualche scatto, et voilà: ecco il laguna style..




Alessia e Catalin per Principe Uno Intimo Collection

location Energym

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Marco e Matteo indossano Bastogi Sport: l'abbigliamento sportivo e quello tecnico (sport, palestra, piscina, neve, accessori e calzature, anche per i piccoli)
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Odris e Victor per Caraceni


shoes Babi Calzature
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Luisa indossa Jam

 hairstyle Paolo Copponi per P.Tech Studio
make up art Cristiano Becherucci (La Gardenia)

location House and Garden di Fabrizio Bellucci

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Victor per Ottica Talluto

Hairstyle Roberto Magurno per Avantgarde

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Chiara, Matteo e Alessia per Toni & Judi (Diesel New Collection)

CHIARA:
Hairstyle Vanessa Lamioni per Parrucchiera Rita

location Bar del Corso

ALESSIA
hairstyle: Eva Croci per Avantgarde

location Bar Rossi

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Marco e Odris per Next Fashion

location Barakà lounge bar & restaurant


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all photos

ce n'è molto di più su