domenica 21 luglio 2013

una bella serata per Giuliano.


Naturalmente c'erano Roberta e Andrea, con i familiari. C'erano gli amici, c'erano i familiari dei tanti ragazzi coinvolti nel torneo, c'era l'atmosfera un pò incantata di una bellissima serata di fine luglio, e c'era lo sport. C'erano, cioè, tutti gli ingredienti che sarebbero piaciuti proprio a lui, a Giuliano, nel primo memorial a lui dedicato.





Per quanto riguarda il quadrangolare vero e proprio, sono risultati vincitori i ragazzi della
Scuola Calcio Costa d'Argento, con i piccolo campioni dell U.S. Orbetello al secondo posto,
mentre Polistportiva Porto Ercole e ASD Argentario si sono spartiti il terzo e quarto posto. 
Riccardo Galeazzi è risultato essere il miglior portiere e Manuel Saladini capocannoniere.



Naturalmente la premiazione con le coppe, gli applausi, un pensiero a Ferruccio Fronzoni, la targa per Roberta e Andrea a ricordo di questa serata, il bel momento del lancio della piccola mongolfiera che ha decisamente catalizzato l'attenzione dei più giovani, il match degli amici di Giuliano e poi tutti a tavola, in un'atmosfera veramente cordiale e familiare, sotto uno splendido cielo orbetellano.
Con l'auspicio che questo non sia che il primo memorial dedicato a Giuliano Barozzi. 
Che stasera ha assistito, tifato e sorriso. La sua famiglia, gli amici, lo sport e la buona tavola
gli strappavano sempre molti sorrisi. E sicuramente stasera non ha fatto eccezione.



sabato 20 luglio 2013

HOMETOWN




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venerdì 19 luglio 2013

i piccoli burocrati.

Sono molte le magagne che affliggono questo nostro bel paesino. Alcune ataviche, altre comunque di vecchia data, altre ancora fresche di stagione.
La magagna contro cui sembra non la ci si possa proprio fare, però,  è la fastidiosa, urticante presenza dei piccoli burocrati. Quelli inetti, incapaci, mai un guitto, mai un'iniziativa, un'idea, in progetto. Quelli di cui non vedi mai la faccia, di cui in genere non conosci il nome, che però per incantesimo ti ritrovi negli enti, nelle istituzioni, nelle associazioni  (e pure in ruoli di prima importanza) come? Perchè? Grazie a chi, dato che non ci sono mai quando c'è da dare una mano e se ci sono non spostano una sedia: quelli che non sono proprio parte del tessuto sociale di questo posto, che non si rapportano con la gente, che non fanno volontariato, che non parlano con i giovani, che non si raffrontano con le istanze dei commercianti, a volte sacrosante altre assai meno, quelli a cui non interessa un fico secco di sapere se per gli anziani di questo paese c'è un'opportunità di svago, un posto dove incontrarsi, un modo per trascorrere qualche giornata al mare, per ballare o per fare una partitella, un'occasione per stare attivi, di ricevere anche solo un po di attenzione e sentirsi meno soli, oltre che squattrinati e con le pezze al culo, e idem con le patate per i bambini: sono in vacanza? Che fanno? Con chi e come trascorrono le loro giornate in un periodo in cui i genitori lavorano e lavorano pure più del solito, o magari invece non lavorano affatto e non possono regalare ai figli uno straccio di attimo di svago, l'attività ludica e fisica che è così profondamente giusta per la loro età, per il loro spirito di bambini. Quelli che gli importa una beata minchia se i ragazzini si drogano e si ubriacano come i peggio hooligans . Quelli che non hanno la benchè minima cognizione di causa di cosa si faccia ovunque, in ogni centro (turistico e non) per ottemperare a quello che è un preciso dovere (non una facoltà) di chi amministra, di chi dirige, di chi governa ovvero occuparsi della vita sociale e culturale dei cittadini, tutti i cittadini:  grandi, piccini, amici e nemici, belli e brutti, simpatici e affatto simpatici: la comunità. La comunità nella sua interezza. E non ne hanno la minima cognizione perchè non interessati, perchè indifferenti, perchè costantemente in altre faccende (burocratiche) affaccendati, in genere a occupare più di una poltrona, più di una presidenza, più di una direzione, più di un direttivo se non altro per impedire a qualcun altro di farlo. Quelli che però, nonostante ciò, sono lì. A fare il bello e il cattivo tempo di quello che a Orbetello deve succedere. O più verosimilmente, che a Orbetello non deve succedere.
Se vi facessi l'elenco di nomi che negli anni più recenti hanno ricoperto un ruolo di direzione di enti o associazioni trasecolereste: e chi cazzo sono??  Se vi raccontassi cosa ho visto e sentito partecipando (poco, pochissimo grazie al cielo) a riunioni, incontri, direttivi e convocazioni saremmo alla burla, tanta e tale l'approssimazione, il vuoto siderale di idee, l'incapacità organizzativa, l'assoluta inettitudine nel collezionare contatti, rapporti, collaborazioni e nel convogliare supporto e risorse, e magari ottimizzarli.
E se tutto questo non bastasse, per non farci mancare proprio niente, se non fosse sufficiente questo sfoggio di assoluta mancanza di qualsivoglia talento o abilità, ecco il puntuale, sistematico, infaticabile impegno nell'acciaccare i coglioni a chi invece ha voglia di darsi un po da fare, di dare un piccolo contributo a tirar fuori questo piccolo centro dal blob maleodorante del  nulla socio-culturale che lo ammanta, che lo ammorba. Un programma quasi scientifico per aggiungere zavorra, per rallentare, per abbuiare, affaticare se non proprio infastidire chi ci prova, sino ad arrivare a sfiancare, molestare chiunque con regole, regoline, firme e firmette, consigli e consiglietti, riunioni e riunioncine dove puntualmente la confraternita del nulla cosmico si materializza come per incantesimo (e questi chi cazzo sono? Da dove sbucano? E chi dovrebbero rappresentare? E che ruolo hanno? E chi li ha chiamati? A quale titolo? ) e comincia a porre paletti, ostacoli, obiezioni, insinuazioni e bassezze di una lega talmente infima, con un'arroganza verosimilmente parente della frustrazione del non saper fare un cazzo, del non avere idee, del non aver mai organizzato neppure la festicciola di compleanno del nipotino, del non contare un cazzo altrove, laddove invece si smanierebbe  di essere e contare: parente della frustrazione del non esserci.
Il risultato è sotto gli occhi di tutti. Un paese boccheggiante, un melting pot di orticelli litigiosi e rancorosi, un patrimonio inestimabile come l'intera attività di accoglienza turistica completamente delegata a pochi privati e intere categorie della popolazione gentilmente sollecitate a levarselo da soli, un dito dal culo.
Parole un pò rancorose di chi forse ha qualche conticino personale in sospeso? Magari. Che vuoi sapere. Ma intanto sfido chiunque a smentirle.

MattePaz - Vai Franco - il nuovo video

                                              MATTEPAZ - NEW VIDEO



Decidemmo da subito di accordare la nostra fiducia al giovane rapper neghellese, agli albori di questo stesso blog, e dobbiamo dire che la nostra fiducia è stata abbondantemente ripagata. All'entusiasmo iniziale (e all'innegabile talento) si è via via aggiunta l'esperienza, che comincia ad esserci, un'innegabile maestria, e persino una qualche abilità nel gestire la propria immagine, nel "vendere" il proprio progetto.
Il nuovo video di MattePaz è stato diretto e realizzato da Simone Salvatore, si chiama "Vai Franco" e diciamocelo: è strepitoso. Una piccola bomba di autoironia e groove che non lascia indifferenti, nella realizzazione del quale sono coinvolti "loro malgrado" una mamma, una zia, alcuni amici, e alcune location del posto che volentieri hanno spazio. Un video low-budget (molto low..) dove evidentemente l'aguzzare l'ingegno è sopravvalso sulla carenza di mezzi faraonici.
Ne abbiamo parlato con MattePaz, ma anche col regista.


Perchè "Vai Franco"?
La crisi ci ha regalato questa paradossale situazione: i titoli di studio, pur con la fatica economica che richiede il conseguirli, ci sono. Ma di fatto non ne corrisponde una equivalente disponibilità di posti di lavoro. E allora si resta a casa con mamma più che si può, e nasce quella particolare categoria umana dei "bamboccioni". Mi sono limitato a fare un pò di ironia su questi "dottori-mammoni" che naturalmente non hanno molte altre scelte se non, appunto, esserlo. E Franco (personaggio di fantasia, ndr)  è a tutti gli effetti un bamboccione.

Studiare costa.
E io lo so bene. Sono pur sempre uno studente che deve lavorare per dare una mano in casa e non far pesare troppo il diploma sul bilancio familiare. Non si campa di solo rap (almeno non per ora, ti auguriamo..ndr). In genere nessuno è contento di gravitare forzatamente sul groppone dei genitori più del necessario. E di sicuro non lo è Franco.


Qual'è lo stato di salute della scena rap lagunare?
Vedi, io penso che la musica, qualsiasi tipo di musica, dovrebbe unire. E invece a volte purtroppo finisce per costituire un ulteriore diversità, un ulteriore motivo di divisione. Temo che un po succeda anche qui. E io mi difendo dedicandomi al mio, andando per la mia strada. Per forza di cose.

Noi stessi abbiamo proposto un momento, un evento in cui convogliare l'energia che scaturisce dai fermenti hip hop laguari. Ma in verità non ci ha cagato nessuno (toh..). 
Temo abbia a che fare con gli stereotipi. Con qualche pregiudizio. Fai musica e sei visto come una specie di drop-out, di sfigato. Uno "strano", se capisci cosa intendo. Va da se che nei ragazzi poi sia forte la tentazione di lasciar perdere e prendere la giornata così come viene, di adeguarsi senza uscire troppo dagli schemi. Magari se il sogno che persegui è quello di fare il calciatore, allora è tutta un'altra musica. Stereotipi sociali e culturali, temo.


Questo innegabile momento di gloria del rap italiano è decisamente fuori sincro col resto del mondo occidentale, dove onestamente il rap non ha più lo stesso peso rispetto a qualche anno fa, nè culturalmente nè in termini di vendite. 
Forse è solo questione di una arretratezza un pò italiana, un ritardo perpetuo, quasi una pigrizia rispetto agli input che arrivano da fuori. Siamo arrivati dopo e ce lo gustiamo con un pò di ritardo, tutto qua. Ma è un movimento vero, genuino. I ragazzi si identificano davvero nei testi dei rappers italiani.

Simone Salvatore, com'è nato questo binomio inedito?..
E' stato Matteo a propormelo. E' lui che ha sollecitato il mio intervento per la realizzazione del video. E' stata un'esperienza sotto certi aspetti sorprendente. Si parla molto dei ragazzi così giovani, e se ne parla nella migliore delle ipotesi come dei pistola tutti sballo e play-station, se non come dei veri proprio idioti ottusi e bulli. Non è stata certo questa l'impressione che ho avuto lavorando con Matteo ed i suoi amici. Mi sono accorto da subito che le idee erano chiarissime, che la creatività era tanta, che persino la capacità di gestire questo progetto sotto più aspetti era tangibilissima: nei dettagli, nei meccanismi. Matteo si è rivelato abilissimo persino nel gestire l'immagine e l'iconografia del suo personaggio. Io ho aggiunto un pizzico di esperienza: nei visuals, nell'ottimizzare le risorse realmente esigue (le famose nozze coi fichi secchi di cui noi orbetellani ormai siamo specialisti, aggiungeremmo noi..) e nel dare tempi ed efficacia a tanto entusiasmo. Ma l'impressione generale è stata quella di un ragazzo, di un talento dalle idee estremamente lucide.


Diverse concezioni di musica, di arte, che a Orbetello si incontrano e danno buoni frutti. Nell'indifferenza pressochè totale di chi la vita culturale (specie quella giovanile) di questo paese dovrebbe averla a cuore.
Anche a noi l'allora imberbe MattePaz si propose con pervicacia, con sfrontatezza, con l'intraprendenza di chi crede ferocemente nel proprio sogno. Fu quello a conquistarci da subito. Ancor prima del suo progetto, che poi si rivelò concretissimo, reale, con il suo bel perchè. E diciamocelo, assolutamente spassoso.
C'è un solo aggettivo che ci viene in mente riguardo questo video realizzato da Matteo e Simone:  irresistibile. Enjoy.



martedì 9 luglio 2013

la protesta delle tre bambine..


Non crediamo che tutto questo abbia bisogno di grandi commenti.
Siamo stati fermati da tre belle bambine che, in un una calda mattinata di luglio, 
impiegavano il loro agognato tempo di vacanze chiedendo una firma di sostegno
a questa loro piccola, bellissima protesta. 
E non c'è veramente molto altro da aggiungere.
Se non che chi ci amminstra, chi amministra la città dove queste tre bambine vivono,
dovrebbe attivarsi e cercare di esercitare un minimo di 
opera di persuasione con il vicino di casa insensibile.
Ci sembra di capire che alcuni bambini sono per fortuna più accorti
e consapevoli di che schifezza intollerabile sia ormai diventata la sofferenza di una lunga, interminabile vita di prigionia a scopo di lucro di alcuni poveri animali, assai di più di quanto non lo siano i loro genitori. E di chi li amministra.
Che dovrebbero invece, entrambi, educarli e sensibilizzarli al rispetto per la dignità degli animali, della natura, dell'ambiente.
Stavolta pare sia successo esattamente il contrario.
Complimenti bambine. Avete davvero dato un senso ad una bella giornata di vacanza.


domenica 7 luglio 2013

MOANA - la signora di Neghelli


E' brava, ha esperienza, ha passione, è aggiornatissima. Ed è probabilmente il nome più importante di Neghelli nel settore immagine.
Le abbiamo fatto visita e l'abbiamo addirittura trovata impegnata con la testa di un cliente, anche se Moana Pisani è innegabilmente una parrucchiera per signora. 
Evidentemente nel suo bagaglio professionale non manca neppure
la versatilità.



I tagli e le colorazioni più portabili, perfetti per affrontare
le sollecitazioni a cui l'estate sottopone i nostri capelli, ma anche le soluzioni 
per le occasioni speciali: le acconciature importanti e, perchè no, eventualmente il make up giusto.
Pensa a tutto Moana.



Cordiale, affabile, disponibile. Un sorriso garantito nel tran tran quotidiano di una
delle aree più vivaci e trafficate della nostra città. 
Moana Pisani parrucchiera per signora
è in via Donatori del Sangue 23 (zona semaforo, Neghelli) Orbetello
il telefono per prenotare o per avere tutti i ragguagli di cui necessiti è
0564 863237
E naturalmente su Facebook: