martedì 26 aprile 2016

vince chi la spara più grossa.


Partiamo da un semplice assunto: non riuscire a creare un solo posto di lavoro condannando un'intera generazione (e passa) al tran tran dello stagionale per quattro mesi e all'assistenzialismo per i rimanenti otto, è più difficile che crearne. E di grazia, chi li ha creati questi posti di lavoro oggi, ieri, l'altro ieri?
Partiamo da questo innocente dato statistico per provare, forse con un po' di trombonaggine moralista, a dire: calma ragazzi, le state sparando veramente troppo grosse. Abbiamo capito le campagne elettorali e bla bla bla. Ma davvero non ci meritiamo un po' più di pacatezza? Di concretezza? Di realismo? E si, di sincerità?
Abbiamo tutti visto e stravisto il solito brulichio di solerti operai intenti a potare aiuole e aiuolette e riasfaltare questa o quella stradina in prossimità di una tornata di amministrative. Li abbiamo visti così tante volte da averli fracichi in corpo. Va da se che non può essere quello ad infinocchiarci.
Nè può esserlo questo snervante, ossessivo, patologico mantra di post e commenti, e ancora post e commenti su come sia tutto sbagliato, tutto inutile, tutto da rifare e noi lo rifaremo meglio.
Non può esserlo perchè le ataviche piccole, grandi magagne che affliggono Orbetello da decenni (già, decenni) si risolvono solo con un colpo di quella bacchetta magica che però nessuno possiede.
Oppure con la lungimiranza, con un lavoro lungo e faticoso, con la massima concentrazione di chi se ne assume l'onere, e possibilmente con la certificata competenza di chi accogliamo in squadra, preferibilmente non soltanto perchè portatori sani di voti, che tanto poi i nodi vengono al pettine eccome, mettendo nel calderone pure qualche malaugurata calamità imprevista e chissà quanto imprevedibile.
Non amiamo ricorrere a termini abusati, ma stavolta il sostantivo teatrino ci esce dal cuore, più che dalla bocca. Per tutto ciò che stiamo vedendo e sentendo. E stiamo vedendo e sentendo così tanto, così troppo da interrogarci: ma davvero siamo così babbei? O ne sono convinti solo loro?
Si va da quelli a sentire i quali l'attuale amministrazione non ne ha azzeccata una che è una, magari per sbaglio, magari per la legge dei grandi numeri, magari perchè anche un orologio scassato un paio di volte al giorno segna l'ora esatta, macchè: una catastrofe, una Caporetto, un disastro epocale, talmente epocale da risultare surreale pure ai più acerrimi nemici della giunta Paffetti, visto che stiamo comunque parlando di una squadra di persone adulte e mediamente intelligenti e non di un branco di beoti intenti a far bagordi alla sagra dell'abbacchio. Ma, dovendo proprio ammettere che così sia stato, ammesso che qualcosa non abbia fatto proprio cagare, allora è qualcosa che era stato iniziato dalle precedenti amministrazioni.
Che, diciamocelo, non sono state di passaggio. Non sono state meteore. Ma che invece hanno avuto tutto il tempo, modo e maniera per tramutare Orbetello in questa Bengodi dell'efficienza e dell'opulenza che però, ops, nessuno di noi ha mai visto (ma forse c'eravamo distratti).
Agli altri, che forse qualche errore l'hanno commesso, ma sempre e solo perchè la burocrazia, perchè la precedente amministrazione, perchè l'opposizione, perchè la Provincia, perchè la Regione, perchè il WWF, perchè il governo centrale, perchè l'Associazione Reduci del Vietnam, perchè Nonna Papera e mai per colpa di qualche assessore non esattamente da premio Nobel o scelte un po' a cazzo e un non richiesto surplus di presunzione e delirio di onnipotenza che non suscitano esattamente sti grandi sussulti di empatia, detto fra noi.
E gli altri ancora che, dall'alto della loro Gaia beatitudine, si incartano in ragionamenti così criptici, così logorroici che Renato Zero gli fa un pippone, con quei pochi poveretti che bontà loro si sono degnati di prestare un minimo di attenzione, che ancora vagano per il paese a interrogarsi su cosa minchia vogliano dire quei deliri e già che ci siamo pure sul mistero cosmico.
Ma su una cosa sono tutti gagliardamente concordi: loro faranno (o rifaranno) meglio e di più.
E a noi poveri comuni mortali non rimarrà che assistere folgorati da stuporone quasi mistico ad un'accessoriata gamma di miracolistica che Padre Pio al confronto è il Santone di Arcella, a partire dalla resurrezione dell'ex Sitoco, ovviamente tramutata in una specie di eden (e bada bene, non la rinomata balera) in terra con abitazioni da sogno, centri commerciali e SPA per le tardone romane, quelle con addosso tanta di quella plastica che per riciclarle c'è da scatenare un'altra terra dei fuochi, alla realizzazione di un vero e proprio villaggio olimpico, altro che impianti sportivi, e al brulicare di attività museali per i nostalgici tardo-fascistoidi delle prodi imprese di Italo Balbo nel parco ex-Idroscalo, a una laguna con le acque così limpide e pescose che le barriere coralline del Madagascar al confronto sono fogne a cielo aperto, all'inaugurazione dell'agognatissimo teatro che tanto a Orbetello tutto ci manca tranne che gli attori e le attrici, senza stare a scomodare tanti Bagaglini, al ritorno del Festival dei Presidi che saluterà la reunion degli Abba mica quella dei Pooh con Riccardo Fogli, che non stiamo qui a pettinare le bambole (o a far marcire intere gradinate e impianti acquistati non esattamente ai saldi da Ikea), all'esodo biblico di mastodontici nugoloni di moscerini che dopo secoli di onorata cittadinanza abbandoneranno quello che in realtà è semplicemente il loro habitat naturale (quello lacustre) per trasferirsi armi e bagagli in periferia di Frosinone, alle frazioni che finalmente splenderanno di luce propria con Albinia nuova Las Vegas e Talamone a fare concorrenza a Saint Tropez, e a proposito, ovviamente il ritorno del Frontone di Talamone, ma se se servisse a scucire il voto di qualche boccalone in più, perchè non la piramide di Cheope che tanto in Egitto tira una brutta aria, al ritorno ai massimi fulgori dell'ospedale, smantellato pezzo per pezzo già un paio di giorni dopo l'inaugurazione nemmeno l'avessimo fatto coi Lego, fulgori per i quali si sta già trattando con Eric Dane di Grey's Anatomy che, diciamocelo, anche l'occhio vuole la sua parte e tanto comunque è disoccupato, e mica ci siamo accontentati del ritorno del poro Garibaldi, dato che nella sua immobilità statuaria risulta pure un pò lugubre e perciò si considera l'opzione ologramma, magari con a fianco Michael Jackson, per vederlo finalmente muoversi e tornare a nuova vita,  non prima di aver tramutato la solita, cara, vecchia, pallosissima tiritera della fontana di piazza Cortesini nella stupefacente Versailles de noantri.
E se invece più realisticamente provassimo tutti a rimettere i piedini in terra e smettere di sparare minchiate fuori dalla grazia di Dio, evitando così qualche bel merdone di figura nei tre-quattro anni a venire, oltre che a offendere l'intelligenza dei cittadini che forse, e sottolineiamo forse, se in quanto a presenza alle urne sono ormai una riserva indiana, una razza in via di estinzione sotto tutela del WWF, è proprio perchè nauseati da questo tsunami di belle parole che chi scrive è attempato a sufficienza da ritenere sempre e solo le solite quattro cazzate, dato che all'orizzonte non si intravedono verginelli dell'impervia pratica dell'amministrare bensì signori e signore che hanno già (abbondantemente) dato e che potrebbero intanto provare a raccontarci, e possibilmente senza scaricabarili thank you, perchè tutto questo non l'hanno già fatto nelle loro precedenti esperienze,  magari spiegando con maggiore chiarezza a quell'(abbondante) fetta di cittadinanza che proprio non la vuole intendere che la coperta è comunque corta, e che se ti copri il mento scopri i piedi, e che se aggiungi di qua togli di la, e proprio con questo bisogna fare i conti, vuoi mai sapere che se non altro apprezzeremmo la sincerità e il realismo, che in politica dovrebbero essere due doti non esattamente opzionali? E magari impiegare il tempo che si passa a presenziare tutto il presenziare possibile e immaginabile, reale e virtuale, (e tiriamo un sospiro di sollievo nell'apprendere che il vescovo gode di buona salute) a ribadire agli orbetellani che tutti i buoni propositi di questo mondo alla fine della fiera cozzano fragorosamente col fatto che amministrare un comune, anche di modeste dimensioni come il nostro, è tutt'altro che semplice vista anche l'adorabile propensione di chi ci ha governato a Roma negli ultimi vent'anni a farsi belli togliendo tasse e balzelli che poi però lasciano in mutande proprio i sindaci, facendo le belle fighe con le passere degli altri (evitando per una volta di fare il solito sfoggio di omofobia a tutti i costi con culi, froci e via adinolfando) pratica, quella della bellafigaggine, in cui non se la sta cavando malaccio neppure l'ultimo arrivato nostro conterraneo, giusto per ricordare al mondo che Pinocchio è nato in Toscana.
E provare a contrastarla proprio noi, questa elementare nozioncina biografica?

venerdì 22 aprile 2016

Aria nuova in centro. E' arrivato Matteo.



Fresco di nomina, o giù di lì, Matteo Valeri è il nuovo presidente del CCN del Centro Storico Naturale di Orbetello, ovvero l'associazione che gli operatori commerciali del centro della nostra città decidono che debba rappresentarli nel rapporto con gli altri enti, nell'organizzazione degli eventi che riguardano in modo diretto il mondo del commercio, ma anche nel rapportarsi con chiunque in qualunque settore si adoperi per incrementare la vita sociale ed economica di Orbetello, operatori turistici in testa.
Fin qui tutto bellissimo. Se non fosse che, come succede anche (a volte soprattutto) nelle migliori famiglie, l'impresa non sempre si è rivelata un letto di rose. Fin qui.
Troppe teste, troppe anime, troppe prese di posizione e troppo vigore nel difenderle, insomma un bel ginepraio in cui districarsi.
Siamo certi di non suscitare alcuno shock riportando alcuni brusii che dipingerebbero i commercianti del centro come una piccola lobby brontolona e incontentabile, così come sappiamo, anche senza l'ausilio di brusii, che si tratta di una categoria piuttosto tartassata da balzelli, regolamenti talvolta semplicemente fuori dall'umana capacità di comprensione e una burocrazia che mediamente non semplifica la vita a nessuno, neppure quando è già sufficientemente complicata di per se.
E naturalmente che parliamo di una categoria che è stata investita frontalmente da una lunga e snervante crisi economica e che ha patito l'avvento della grande distribuzione (centri commerciali, ad esempio) elementi che, miscelati ben bene, avrebbero atterrato un branco di elefanti della savana.
Ma poi arriva Matteo. Stimatissimo professionista egli stesso (titolare del Barakà, oggettivamente uno dei fiori all'occhiello di quella specifica parte della città), persona affabile con cui rapportarsi, e dalla spiccata verve creativa. Non male come referenze. Ma, ci chiediamo e lo chiediamo a lui stesso: calmo e serafico a sufficienza da sobbarcarsi tutte le insidie di un incarico del genere e non finire come gli elefanti di cui sopra?
Acclarato che a questo punto ci sarebbe solo che da augurarselo, proviamo ad intuire la risoluzione del dilemma ascoltando (vabbè, leggendo) le sue stesse parole..

Un'associazione che ha a che fare con interessi di tipo economico in genere significa terreno spinoso. Perchè hai deciso di intraprendere una passeggiatina su questo bel campetto minato?
Intanto Daniele ti ringrazio per il tempo che mi hai dedicato. 

Ho sempre seguito sin dalla nascita questo CCN, ne ho fatto parte sia come associato che come consigliere nei primi 2 anni di vita. ho sposato sin dall’inizio questo tipo di progetto perché ci credevo e ovviamente ci credo ancora. Ho intrapreso questa scelta  per un senso di responsabilità nei confronti dei commercianti che mi hanno dimostrato la loro fiducia, chiedendomi la disponibilità di rivestire questa carica ed anche per dare un contributo a questo meraviglioso paese, che vive purtroppo da anni un forte disagio, dato dalla crisi economica ma anche dalla costante concorrenza dei centri commerciali artificiali.

Cos'è di preciso il cosiddetto centro storico naturale e qual'è la mission di un'associazione che lo incarna?
Un centro commerciale naturale, per semplificare CCN, non è altro che un’aggregazione di esercizi commerciali che operano integrandosi e collaborando tra di loro in un ambito urbano a cielo aperto, con lo scopo di creare un circuito commerciale che possa rappresentare per la popolazione un luogo di ritrovo, di passeggio oltre che di acquisti. Il nostro obbiettivo è fidelizzare il cliente attraverso professionalità e disponibilità. Così facendo possiamo realizzare una reazione a catena di benefici sia per il commerciante che per il customer.

I soliti maligni mormorano di un insieme di anime non sempre e non esattamente propense alla convivenza pacifica: per quello che hai potuto constatare te stesso sin qui, i maligni straparlano?
Uno dei nostri obbiettivi parte proprio nel far si che i nostri associati collaborino tra di loro. Vorrei fare due tipi di considerazioni, la prima riguarda la collaborazione intesa come rendersi parte attiva nella crescita di questo CCN, ovvero l’associato dovrebbe essere reattivo e partecipativo in questo percorso, attraverso la presenza alle nostre riunioni, l’elaborazione di idee nuove, rispondendo rapidamente a i saltuari quesiti che noi proponiamo. In questo modo sicuramente tutto sarebbe piu’ costruttivo ed efficace.
La seconda considerazione riguarda una collaborazione basata sullo scambio di informazioni, ad esempio se un cliente viene nel mio ristorante ed io sono al completo sarà mia cura consigliare un’altro posto dove poter mangiare magari fornendogli il numero di telefono o indicargli la direzione, stessa cosa per altri tipi di attività commerciale, se un cliente cerca un determinato prodotto che non si ha, sarà cura del commerciante consigliargli il negozio appropriato. Questa secondo me è dimostrazione di apertura mentale e crescita.


E' sempre facile parlare dal di fuori, ma innegabilmente l'impressione che si ha è che a volte si dimentichi che, gestendo un'attività commerciale nel cuore di un paese o di una città, si svolge un servizio, oltre a preoccuparsi del pur sacrosanto "tengo famiglia". Secondo te lo spirito di servizio, termine orribile ma così ci capiamo, è ben presente nella logica gestionale degli operatori commerciali del centro?
Abbiamo la fortuna di avere all’interno del nostro CCN dei veri e propri professionisti del settore commerciale. La cura delle pubbliche relazioni, anche attraverso un sorriso, dell’aspetto umano nei confronti di un cliente dando come dicevo prima informazioni anche a livello turistico, l’impegno nello stare aperti un’ora in più o aprire un’ora prima in presenza di un evento particolare, portano non solo il beneficio di fornire un servizio completo, ma regalano al cliente il piacere di fare shopping. Purtroppo questo comporta delle volte un sacrificio extra, ma il cliente di oggi desidera professionalità e questo è ciò che dobbiamo dargli.

E' la storia dei nostri tempi a raccontarci che l'insidia dello shopping on line si combatta proprio con un uso più cognitivo e in qualche modo spregiudicato del web. Ma (e su questo tema non abbiamo bisogno di interpellare ne maligni ne benigni) no: tutta questa dimestichezza con un mezzo che ormai è troppo importante per essere trascurato (e che oltre tutto è pure gratuito, nella maggior parte dei casi) sinceramente proprio non la vediamo. Ne convieni?

Sono completamente d’accordo con te, oggi giorno è innegabile che uno tra i migliori mezzi per la comunicazione sia il web. Questo strumento ci da la possibilità con un clik di essere, dal punto di vista visivo, immediatamente in tutto il mondo, è per questo che abbiamo deciso di investire una piccolissima risorsa economica nella gestione di questo mezzo attraverso una pagina facebook (link a piè di articolo, ndr) dedicata esclusivamente alla comunicazione. Questa pagina ha in effetti in poco tempo quadruplicato i propri followers e dalle statistiche ogni nostro post viene visualizzato in media da circa 2000 persone!
Abbiamo intenzione di organizzare dei mini corsi gratuiti per i nostri associati, con il fine di insegnare ad ottenere il massimo da questo mezzo, inoltre non è detto che in futuro, lo stesso CCN si avvarrà di una piattaforma digitale per gli acquisti on line sui prodotti di fine serie o in esubero dei nostri associati, una sorta di sbaracco digitale. Chissà.




Quanto si può (e si deve) lavorare sulla preparazione professionale degli operatori, dato che parliamo di un settore che per l'economia di Orbetello è nevralgico a dir poco, senza lasciare troppo spazio all'improvvisazione che sarà pure creativa ma di sicuro non è una meraviglia in termini di appeal e di soddisfazione dell'utenza?
Come ho detto precedentemente, oggi non c’è spazio per l’improvvisazione. Il commerciante deve costantemente aggiornare i propri prodotti con le richieste di mercato, curare sempre il proprio negozio dal punto di vista estetico tale da renderlo più accattivante degli altri. Anche per questo grazie al sostegno dell’ Ascom Confcommercio cercheremo di organizzare dei corsi ad hoc a tale fine, ovviamente gratuiti per i nostri associati.

Poi però nessuno vive sulla propria isoletta felice senza dover rendere conto a nessuno e soprattutto senza aver bisogno del contributo fattivo di nessuno: quanto è importante, perciò, la collaborazione con Amministrazione, associazionismo (Pro Loco, ad esempio) e rappresentanze di categoria (Ascom, altro esempio)? E per quello che hai potuto costatare sin qua, a che livello è la sinergia?
Uno dei punti a me piu’ cari sta proprio nella collaborazione. E’ essenziale se si vuole arrivare a dei risultati concreti trovare delle sinergie con tutte le strutture che lavorano per il bene di questo paese. Attualmente siamo in costante contatto con Pro Loco Lagunare, verso il direttivo della quale nutro stima ed amicizia, per sostenerci a vicenda durante questo percorso. Abbiamo un filo diretto anche con il consorzio MaremMare che ci ha proposto gratuitamente per i nostri associati l’utilizzo della loro innovativa app "Tuscany Seaside - guida alla costa d’argento”, un app innovativa utilissima per il turista e per il commerciante, collaboreremo in modo costruttivo con il consorzio Welcome Maremma nell’evento Gustatus e con la futura amministrazione che guiderà il paese per i prossimi 5 anni, di qualsivoglia colore.



A rischio che qualcuno venda una borsetta simile alla tua, è comunque innegabile che un mercatino costituisca un elemento di richiamo per molti potenziali visitatori, cosa che di sicuro non fa male alla salute di nessuno; magari qualche evento è un po' ingombrante, "coprente" oseremmo dire, forse rumoroso, ma pur sempre utile a incrementare le presenze che poi a evento concluso mangiano un pezzo di pizza, prendono un caffè e danno una sbirciata alle vetrine. Usando una semplificazione giornalistica: se una cosa rompe i coglioni a uno, e un'altra cosa rompe i coglioni all'altro, e non c'è niente al mondo che accontenti tutti, come se ne esce vivi?
Se ne esce vivi con la tolleranza e l’apertura mentale, io sono a pro di eventi e mercatini purchè di qualità. A volte ci saranno eventi che porteranno un qualcosa in più a certe attivià, altre volte ad certe altre. La concorrenza, ovviamente leale, deve essere uno stimolo per dare qualcosa in più, inoltre ognuno di noi deve essere sicuro di se stesso e della qualità dei propri prodotti mettendosi sempre in discussione, eventualmente interrogandosi anche, nel caso di attività commerciali simili tra loro, del perchè un collega lavora di più portando ad un’autoanalisi costruttiva per il proprio miglioramento.


9) Lungimiranza is the word. Conoscendoti, sappiamo che non sei il tipo che naviga a vista. Dove si può voler andare a parare, anche in termini di prospettive future?
Siamo partiti da poco in questa avventura, ho avuto la grande fortuna di avere un direttivo veramente di grande qualità. Il nostro lavoro per adesso è soprattutto dietro le quinte dal punto di vista organizzativo. Abbiamo portato a termine da poco l’ormai collaudato evento dello Lo Sbaracco in Laguna che riproporremmo a settembre, stiamo lavorando su un paio di eventi veramente interessanti, regaleremo ai nostri associati piu’ di 80 posacenere in legno da mettere davanti le proprie attività per fornire un ulteriore elemento di igiene ambientale al cittadino oltre naturalmente adattarci alle nuove norme legali in materia. Lavoreremo sul decoro urbano insieme all’amministrazione e rinforzeremo il servizio di pulizia del centro storico con un nostro operatore che sarà attivo nei periodi di maggior affluenza turistica, chiederemo all’amministrazione di inserire piu’ cestini e di integrarli con kit per gli amici a 4 zampe....insomma c’è molto da fare, ma sono convinto che restando uniti possiamo farcela.

10) E dove pensi di riparare dopo questa esperienza (che ti auguriamo proficua e coinvolgente), ma pur sempre una consistentissima rogna, sempre andando per semplificazioni giornalistiche, che hai deciso di accollarti? SPA con tutti i comfort a Lugano? Ritiro meditativo in una comune nel deserto della California? Personal santone Zen? Qi Gong?
Spero che questa esperienza mi faccia crescere, per quanto riguarda il riposo... chi si ferma è perduto! 

Orbetellove ama il mondo del commercio che Matteo rappresenta assieme all'associazione che presiede, e nel suo piccolo infinitesimale dà il proprio piccolo contributo, ad esempio coprendo energicamente proprio alcuni degli eventi da lui stesso menzionati. Per questo gli diciamo sinceramente auguri, anche se con una punta di malizia suggeritaci proprio dai brusii di cui sopra, saremmo tentati di aggiungere anche "ne hai bisogno".



il CCN di Orbetello è su Facebook

domenica 17 aprile 2016

la moto-domenica..


Ecco le immagini della seconda Motopasseggiata di Orbetello, una bella domenica per gli appassionati delle rombanti due ruote
ma anche per chi semplicemente desidera trascorrere una domenica un po' diversa, magari
con i più piccoli, che in genere rimangono insensibili al fascino di moto e centauri.
Disturbata solo da un vento di scirocco un po' uggioso (ma noi orbetellani non siamo per caso vaccinati?) in un area (la Spiaggetta) che si rivela perfetta per l'occasione ma che naturalmente non
è esattamente il posto più al riparo del mondo da venti di ogni tipo, è stata la conferma ad una scommessa alla quale volentieri garantimmo spazio su questo blog già un anno fa, nella prima edizione. Con l'auspicio che diventasse proprio un appuntamento annuale che appassiona sempre più orbetellani e non..










foto: INNOCENTEVENTI