venerdì 19 luglio 2013

MattePaz - Vai Franco - il nuovo video

                                              MATTEPAZ - NEW VIDEO



Decidemmo da subito di accordare la nostra fiducia al giovane rapper neghellese, agli albori di questo stesso blog, e dobbiamo dire che la nostra fiducia è stata abbondantemente ripagata. All'entusiasmo iniziale (e all'innegabile talento) si è via via aggiunta l'esperienza, che comincia ad esserci, un'innegabile maestria, e persino una qualche abilità nel gestire la propria immagine, nel "vendere" il proprio progetto.
Il nuovo video di MattePaz è stato diretto e realizzato da Simone Salvatore, si chiama "Vai Franco" e diciamocelo: è strepitoso. Una piccola bomba di autoironia e groove che non lascia indifferenti, nella realizzazione del quale sono coinvolti "loro malgrado" una mamma, una zia, alcuni amici, e alcune location del posto che volentieri hanno spazio. Un video low-budget (molto low..) dove evidentemente l'aguzzare l'ingegno è sopravvalso sulla carenza di mezzi faraonici.
Ne abbiamo parlato con MattePaz, ma anche col regista.


Perchè "Vai Franco"?
La crisi ci ha regalato questa paradossale situazione: i titoli di studio, pur con la fatica economica che richiede il conseguirli, ci sono. Ma di fatto non ne corrisponde una equivalente disponibilità di posti di lavoro. E allora si resta a casa con mamma più che si può, e nasce quella particolare categoria umana dei "bamboccioni". Mi sono limitato a fare un pò di ironia su questi "dottori-mammoni" che naturalmente non hanno molte altre scelte se non, appunto, esserlo. E Franco (personaggio di fantasia, ndr)  è a tutti gli effetti un bamboccione.

Studiare costa.
E io lo so bene. Sono pur sempre uno studente che deve lavorare per dare una mano in casa e non far pesare troppo il diploma sul bilancio familiare. Non si campa di solo rap (almeno non per ora, ti auguriamo..ndr). In genere nessuno è contento di gravitare forzatamente sul groppone dei genitori più del necessario. E di sicuro non lo è Franco.


Qual'è lo stato di salute della scena rap lagunare?
Vedi, io penso che la musica, qualsiasi tipo di musica, dovrebbe unire. E invece a volte purtroppo finisce per costituire un ulteriore diversità, un ulteriore motivo di divisione. Temo che un po succeda anche qui. E io mi difendo dedicandomi al mio, andando per la mia strada. Per forza di cose.

Noi stessi abbiamo proposto un momento, un evento in cui convogliare l'energia che scaturisce dai fermenti hip hop laguari. Ma in verità non ci ha cagato nessuno (toh..). 
Temo abbia a che fare con gli stereotipi. Con qualche pregiudizio. Fai musica e sei visto come una specie di drop-out, di sfigato. Uno "strano", se capisci cosa intendo. Va da se che nei ragazzi poi sia forte la tentazione di lasciar perdere e prendere la giornata così come viene, di adeguarsi senza uscire troppo dagli schemi. Magari se il sogno che persegui è quello di fare il calciatore, allora è tutta un'altra musica. Stereotipi sociali e culturali, temo.


Questo innegabile momento di gloria del rap italiano è decisamente fuori sincro col resto del mondo occidentale, dove onestamente il rap non ha più lo stesso peso rispetto a qualche anno fa, nè culturalmente nè in termini di vendite. 
Forse è solo questione di una arretratezza un pò italiana, un ritardo perpetuo, quasi una pigrizia rispetto agli input che arrivano da fuori. Siamo arrivati dopo e ce lo gustiamo con un pò di ritardo, tutto qua. Ma è un movimento vero, genuino. I ragazzi si identificano davvero nei testi dei rappers italiani.

Simone Salvatore, com'è nato questo binomio inedito?..
E' stato Matteo a propormelo. E' lui che ha sollecitato il mio intervento per la realizzazione del video. E' stata un'esperienza sotto certi aspetti sorprendente. Si parla molto dei ragazzi così giovani, e se ne parla nella migliore delle ipotesi come dei pistola tutti sballo e play-station, se non come dei veri proprio idioti ottusi e bulli. Non è stata certo questa l'impressione che ho avuto lavorando con Matteo ed i suoi amici. Mi sono accorto da subito che le idee erano chiarissime, che la creatività era tanta, che persino la capacità di gestire questo progetto sotto più aspetti era tangibilissima: nei dettagli, nei meccanismi. Matteo si è rivelato abilissimo persino nel gestire l'immagine e l'iconografia del suo personaggio. Io ho aggiunto un pizzico di esperienza: nei visuals, nell'ottimizzare le risorse realmente esigue (le famose nozze coi fichi secchi di cui noi orbetellani ormai siamo specialisti, aggiungeremmo noi..) e nel dare tempi ed efficacia a tanto entusiasmo. Ma l'impressione generale è stata quella di un ragazzo, di un talento dalle idee estremamente lucide.


Diverse concezioni di musica, di arte, che a Orbetello si incontrano e danno buoni frutti. Nell'indifferenza pressochè totale di chi la vita culturale (specie quella giovanile) di questo paese dovrebbe averla a cuore.
Anche a noi l'allora imberbe MattePaz si propose con pervicacia, con sfrontatezza, con l'intraprendenza di chi crede ferocemente nel proprio sogno. Fu quello a conquistarci da subito. Ancor prima del suo progetto, che poi si rivelò concretissimo, reale, con il suo bel perchè. E diciamocelo, assolutamente spassoso.
C'è un solo aggettivo che ci viene in mente riguardo questo video realizzato da Matteo e Simone:  irresistibile. Enjoy.



2 commenti:

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