Ce lo dice lui stesso: "questo pezzo è totalmente diverso dai miei precedenti": Uno strumentale di Rae Sremmurd che lo conquista, e da qui l'idea di lavorarci su. Non è questo il posto dove scendiamo in tecnicismi rape hip-hop, ma questa premessa ci sembra importante perchè questo nuovo video del nostro Matteo lo abbiamo trovato veramente insolito: qui siamo in pieno universo rap. Nei suoni, nella location, nel plot narrativo. Non c'è Neghelli, per intenderci. Ma MattePaz rimane un artista neghellese che ci piace, e che ci piace continuare a seguire, step by step.
Matteo parla della volontà di colpire coloro (tanti, ma questo lo aggiungiamo noi) che soventemente "non hanno le palle (questo è invece come lo dice lui) per esporsi, per mettere in gioco, e spesso si limitano a criticare, a sparare sentenze, a stilare pagelle a chi invece si da da fare, crea, lavora.
Vero. Tutto vero. Quel tipo di frustrazione è una brutta bestia. Non che non si debba esser pronti a ricevere critiche se si decide di esporci, ma almeno si può dissertare un minimo su quanto certi soggetti siano titolati per criticare.
Matte dice che la consueta dose di auto-ironia non manca neppure in questo video:
"basta guardare la sequenza iniziale in cui mi prendo per il culo da solo".
E apprezziamo la schiettezza. Ma a noi sembra invece proprio questa la cifra stilistica di questo nuovo lavoro: una dose di ironia assai più parsimoniosa.
E occhio Matteo: il prendersi un po' troppo sul serio è uno sport molto praticato in ambito rap. Ma anche il più insopportabile.
Anche se è utile sottolineare che questo video ha regalato la grande gratificazione di ricevere i "like" ed i complimenti in privato di alcuni rapper americani. Cosa che lui giustamente ritiene non avere prezzo,
"e le metafore che quella sequenza racchiude parlano da sole, spero". Matteo tiene giustamente a ringraziare i collaboratori di questo video, Gabriele e Simone del Dogtown Skateshop di Grosseto (per la location, deduciamo), i breakers (coloro che ballano con quello specifico tipo di tecnica, per i profani) ovvero Angelo, Francesco, Luciano, Andrea e l'altro Francesco, e Emiliano Ceccarelli, responsabile di riprese e editing, "un amico che non mi ha mai abbandonato e che si è accollato insieme a me sbattimenti e ansie, e credo che i veri amici si riconoscano proprio in questi frangenti."
Manca un po' di orbetellanità in questo nuovo lavoro, come si evince dallo stesso team che lo circonda, e come dicevamo, forse un po' dell'ironia che sin'ora era un landmark.
Ma se questo è l'ennesimo passo di MattePaz verso la maturità, allora rispetto.
Importanti le sue parole conclusive: "è stato bello lavorare con un team composto da ragazzi che portano avanti un sogno cercando di tenerlo vivo"
"Chi non ha un sogno nel cassetto?" si interroga Matteo, "beh: questo è il mio".
Keep on dreaming. Noi, nel nostro piccolo, ti sosteniamo.
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Gli scatti a corredo di questo post sono per gentile concessione dell'artista.
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