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martedì 19 marzo 2013
ALESSANDRO RAGUSA: si, cambiare,,
1) la tua "svolta" ha suscitato un certo scalpore, com'era facilmente ipotizzabile. Non ti senti di aver voltato le spalle a un elettorato che votava SEL proprio perchè col PD non voleva avere niente da spartire?
Non avrei mai pensato che una storia politica, un'esperienza collettiva come quella che ho vissuto negli ultimi quattro anni potesse precipitare in poche giorni. Per me la militanza in SEL è stata qualcosa in più, è stata un amore, intellettuale e fisico, che ho vissuto con anima e corpo dal primo all'ultimo secondo, mettendo in gioco tutto quello che avevo, finanche una famiglia. Fare questa scelta per me è quasi dunque più duro che provare la sensazione di vuoto che sto provando. Ma attenzione. Chi vota SEL non può dire di non voler avere nulla a che spartire con il Partito Democratico. C’è un’alleanza strutturale politica, c’è una carta d’intenti firmata congiuntamente. Insomma, c’è un rapporto intimo. E poi c’è la parte materialistica della cosa. SEL è arrivata in parlamento a rimorchio del Partito Democratico, si fosse mossa da sola probabilmente non avrebbe superato lo sbarramento. Vestirsi con la bandiera della purezza ideologica può andare bene, ma poi bisogna essere conseguenti prima di indicare qualcuno come impuro. Fra SEL e Partito democratico c’è un forte anello di congiunzione che è costituito dal popolo dei progressisti che guardano al Partito del Socialismo Europeo come categoria politica di riferimento. Sono presenti in gran parte sia in SEL che nel PD, ecco io faccio parte di quelle persone. Che stia militando in SEL o che stia militando nel PD.
2) Cosa rispondi a chi sibila di cambiamenti strategici e di"convenienza". Se Vendola, a sentire molti, associandosi con PD voleva il ministero, cosa vuole Alessandro Ragusa?
Se avessi cercato convenienza nella mia scelta sarei rimasto dove ero. In SEL mi ero costruito un nome, finanche con i dirigenti nazionali. Con un po’ di pazienza avrei potuto consolidare quella posizione. Adesso invece devo cominciare nuovamente da zero. Oltretutto in una situazione molto fluida che assolutamente non suggeriva di muoversi dalle proprie posizioni. Ma avevo esaurito la carica per tutta una serie di ragioni che partivano dal locale ed arrivavano al nazionale. Quello che succederà dopo non lo so. Vendola voleva un Ministero? Intanto rimarrà a fare il Presidente della Regione. Ragusa cosa vuole? Intanto sarà conseguente con la sua scelta e non appena avrà aderito ad una nuova formazione politica rimetterà le sue deleghe al Sindaco.
3) Traslocare da un partito all'altro con una certa disinvoltura, vuoi per un motivo vuoi per un altro, non è roba da vecchia politica paracula nei confronti della quale gli italiani non stanno esattamente dimostrando un incontenibile moto di simpatia?
La vecchia politica. Speravo vivamente che in SEL fosse superata, sfortunatamente non è stato così. Troppe contraddizioni, troppi errori per un partito che voleva rivoluzionare e scompaginare il centro sinistra. Bada bene, non mi pento di nulla. Ho sposato a pieno e consapevolmente fin dall'inizio le intenzioni di Nichi Vendola, quelle che più e più volte ha sintetizzato con il famoso "riapriamo la partita". Ci ho creduto fino in fondo nonostante le tante delusioni ed i tanti bocconi amari che ho ingoiato. Ma l'ho fatto dando un senso a quei bocconi amari: non mi illudevo di vivere in un giardino incantato, sapevo che stavamo conducendo una battaglia politica, che facevamo politica e che ci eravamo immersi dalla testa ai piedi. Però, però, la politica di SEL si è coniugata negli ultimi tempi in forme e modi che nulla hanno avuto a che fare con la riapertura di una partita. Dalla vicenda delle primarie per i parlamentari, quando si è coniugata annullando un mandato democratico di 630 cittadini del Comune di Orbetello fino alla più complessiva vicenda del risultato politico che insieme ai modi di costruzione delle liste ha portato in definitiva solo ad una rigenerazione di un personale politico che dal 2008 era stato escluso dalla vita politica istituzionale del paese. Chi è più vecchio? Chi rimane dentro o chi dice “io non ci sto più”?
4) Riesci a immaginare un periodo meno sfigato di questo per strizzare l'occhio al PD, visto il suo stato di salute post elettorale?
Bravo, hai centrato il punto, e qui ritorno al punto numero due. La scelta non è di convenienza. Tutt’altro. È una sfida. I giovani non possono rimanere fermi in questo momento. Bada bene, non si tratta di una contrapposizione generazionale, quella non esiste. Si tratta di una contrapposizione sociale, una battaglia che va percorsa con tutta la forza possibile ed immaginabile. E va percorsa nei luoghi adatti. Non ci sto a vedere un comico che pure con qualche ragione riesce a tirare secchiate di fango su una tradizione politica come quella del centro sinistra perché le dirigenze di questo centro sinistra sono state per anni miopi. Ed allora è compito nostro metterci in ballo e lottare per riportare un po’ di dignità. Le frammentazioni politiche non servono più a nulla, dobbiamo ricostruire una grande casa del centro sinistra, che abbia una sua dottrina politica definita e che possa finalmente fare una proposta alla nazione. Ecco, questo è il compito, questa è la sfida.
5) Ma questo blog si chiama pur sempre Orbetellove: mano sul cuore e parlaci invece dello stato di salute attuale della giunta, secondo i tuoi personalissimi criteri metrici (mano sul cuore...)
Mano sul cuore. Cosa vuoi che ti dica. Luci ed ombre. Però non farei un ragionamento solo sulla giunta. Parlerei della maggioranza, complessivamente. C’è tanto materiale positivo alla base dell’azione amministrativa che ci si propone, poi i risultati a volte non sono all’altezza delle aspettative, questo è innegabile. I tempi non sono dei migliori anche dal punto di vista economico e ne sono successe di tutti i colori. Forse a volte avremmo potuto gestirle in maniera differente, ma a posteriori sono tutti grandi statisti. Io non rimpiango assolutamente quello che c’era prima, in particolare dal punto di vista della gestione del territorio. La cementificazione selvaggia come quella che abbiamo visto a Neghelli, l’ipotesi del nuovo porto di Talamone, dell’autostrada tirrenica. Bene tutte queste cose con il nostro insediamento sono state scongiurate. A volte è oggettivamente difficile valutare i pericoli scongiurati, lo so, non è così che si costruisce il consenso ma per me è di massima importanza questa valutazione ed è quella che mi fa dare un giudizio in fin dei conti sufficiente di questa esperienza amministrativa. Poi è ovvio, e con questo non voglio assolutamente smarcarmi, io mi assumo la quota parte di responsabilità che mi spetta in quello che stiamo facendo, è ovvio che se fossi stato io a dover condurre Orbetello verso un orizzonte nuovo avrei concentrato l’attenzione su una serie di aspetti che in questo momento sono secondo me trascurati e lo avrei fatto anche con modi diversi. Ma la vita collettiva è anche questo, accettare il risultato del mandato democratico, essere consapevoli che non si ha il cento per cento del consenso e che la maggioranza della quale fai parte preferisce concentrarsi su priorità diverse dalle tue. Ecco, il punto è questo. Le elezioni si vincono e si perdono. Io le ho vinte contro l’opposizione e le ho perse in maggioranza con le primarie per il Sindaco. La rotta in fin dei conti è stata tracciata dai cittadini nel 2011 che hanno assegnato ruoli e prerogative ad ognuno di noi.
6) Uscendo di nuovo un attimo dalle Porte: il Movimento 5 Stelle secondo te distrugge ma poi costruisce oppure distrugge e si salvi chi può?
Nel primo giorno della legislatura sono stati presentati novantotto disegni di legge dal centrosinistra, 68 dal centrodestra, 32 dalla Svp, 9 dai centristi di Monti, 3 di iniziativa popolare. Il M5S nessuno. La cosa la dice lunga. La mia valutazione personale sul M5S è che non rappresenta alcuna soluzione di proposizione. Non è possibile. Il Parlamento è un luogo complesso dove si fanno cose complesse, non è che il primo che si svegli può andare là e fare bella figura. E’ anche vero che di incompetenti ce ne sono molti ed in tutte le formazioni politiche. Ma i partiti strutturati hanno le risorse culturali, le strutture politiche operative e le metodologie per sopperire a queste mancanze. Crediamo veramente che si possa fare attività parlamentare interpellando i militanti sul blog? O che si possa gestire una legislatura senza aver sancito una linea congressuale, un orientamento politico di maggioranza? Non scherziamo. Dall’altro punto di vista il M5S è una bomba innescata. Un monito ai partiti: “cambiate o è meglio il vuoto politico”. Questo è stato il senso del voto al M5S, almeno della stragrande maggioranza dei votanti. Un segnale ai partiti, non credo che gli elettori del M5S si aspettino risultati dal movimento stesso, si aspettano, credo, uno scatto di dignità dai partiti tradizionali.
7) Per sdrammatizzare: hai regalato alla scorsa edizione di Laguna Trend un emozionante momento fuori campo su scritto giovanile di Nichi Vendola. In futuro dobbiamo attenderci un monologo su considerazioni filosofiche post-puberali di Gentiloni?
Gentiloni in fase post-puberale. Magari in duetto con la Binetti.
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