lunedì 10 febbraio 2014

IMPOSTA DI SOGGIORNO: ennesimo balzello o boccata d'ossigeno per il nostro territorio e la sua promozione? Ce ne parla Marcello Stoppa.


Abbiamo sollecitato l'assessore al Turismo Marcello Stoppa sulle polemiche (soprattutto sui social) che l'ipotesi dell'introduzione di una "tassa di soggiorno" sta suscitando.
"Le risorse economiche a disposizione di un comune per promuovere il settore turistico sono sempre più esigue. Con quelle a disposizione un ente può solo condurre l’ordinaria amministrazione, costituita da poche iniziative: mantenere in vita gli uffici di accoglienza turistica, un contributo alle proloco e ad altre associazioni di promozione del territorio, l’organizzazione di una serie di eventi."

Ma le risorse si fanno sempre più esigue. Qui come nella stragrande maggioranza dei comuni. E di certo il comune di Orbetello non sarebbe il primo ad adottare un provvedimento del genere:
"Il comune di Orbetello, già dal 2012, aveva aderito all'Osservatorio Turistico di Destinazione provinciale e, partecipando ai lavori del medesimo e della apposita commissione provinciale del turismo, ha avuto modo di seguire l’iter di applicazione dell’imposta di soggiorno, monitorando i comuni che via via procedevano con l’adozione della medesima.
Come anticipato nei giorni scorsi, a questo punto, il comune di Orbetello ha preso la decisione di introdurre – ottavo comune della provincia insieme a Follonica, Scarlino, Manciano, Gavorrano, Grosseto, Massa Marittima, Castiglion della Pescaia e Manciano – l’imposta di soggiorno."


La domanda di fondo è: ennesimo balzello o risorsa?
"Per poter rispondere in modo compiuto è indispensabile conoscere la materia e non partire da impostazioni preconcette.
Questa imposta ha visto la sua prima applicazione nel 1910 relativamente ad alcune località peculiari, quali quelle termali, e fu estesa a tutte le località turistiche nel 1938, per essere poi abolita nel 1989 a ridosso dei mondiali di calcio del 1990.
A seguito delle esigenze di implementare il sistema turistico di Roma, la tassa di soggiorno fu riproposta nel 2010 dall’allora governo Berlusconi e approvata e concretizzata tramite decreto legislativo n. 23 del 14 marzo 2011, nell’ottica del cd federalismo fiscale.
Al varo del decreto sono state in primis le città d’arte a pensare di poter promuovere il turismo partendo da questa imposta, città alle quali nel corso degli anni se ne sono aggiunte molte altre. A oggi, infatti, sono più di 500 i comuni italiani ad aver istituito la tassa di soggiorno, con la Toscana capofila (ben 109 comuni), seguita dal Piemonte con 98. Da sottolineare come il report dell’Osservatorio Nazionale sulla Tassa di Soggiorno evidenzi la continua ascesa dei comuni che decidono di applicarla.
Le maggiori critiche che vengono rivolte a questa tassa riguardano la eterogeneità con la quale questa viene applicata, per quanto riguarda i periodi di applicazione, la suddivisione in categorie di esercizi, per finire con le tariffe applicate, oltre alla poca chiarezza nella gestione delle risorse. Per cui quello che potrebbe essere uno strumento diffuso e condiviso da tutto il territorio nazionale, purtroppo diventa elemento estremamente discrezionale. Ciò detto, proprio per questa impostazione non uniforme, il comune di Orbetello, nell’ottica di una condivisione la più possibile ampia tra i comuni della provincia, ha deciso di adottare una serie di criteri così come definiti dall’OTD provinciale, in una sorta di regolamento standard. Per cui ne deriverà un regolamento, per ora in evoluzione, allineato con quelli degli ultimi comuni della provincia che hanno introdotto l’imposta."


A quanto pare l'imposta di soggiorno andrebbe in soccorso proprio di un settore che dalle nostre parti definire nevralgico è un eufemismo:
"La considerazione più importante che sta alla base dell’introduzione dell’imposta di soggiorno è che i proventi di tale imposta saranno reimpiegati necessariamente per il rilancio del settore turistico. Per le caratteristiche dei criteri che stanno alla base del nostro regolamento, in sintesi citiamo: periodo di applicazione (4 mesi, giugno-settembre), giorni di soggiorno (fino al settimo), esenzioni (particolari categorie di utenti), tariffe (suddivise per prezzo medio delle unità di accoglienza, graduate da un minimo di 0,50 euro a un massimo di 3,00 euro)" E appunto "il reimpiego delle risorse nel settore turistico (tutto quello che la legge consente per la promozione del settore: sviluppo degli itinerari turistici e circuiti d’eccellenza, rafforzamento e aggiornamento strumenti di promozione, accoglienza e valorizzazione, riqualificazione e gestione dei beni culturali e ambientali, interventi sul decoro del territorio, creazione e riqualificazione di percorsi escursionistici, etc.).
È importante specificare che l’iter che porterà all’applicazione dell’imposta passa attraverso una serie di procedure che vedranno il contributo di altri enti, associazioni di categoria (anche agricole), consorzi e via dicendo, nella consapevolezza che si aprirà una nuova fase ove è importante la collaborazione di tutti.

Questa è l'analisi estramamente circostanziata dell'assessore al Turismo di cosa sarebbe l'imposta e quali ne sarebbero. Convinti ora?

E a stretto giro di posta (sulla nostra pagina Facebook) non si è fatta attendere la risposta del capogruppo consiliare di opposizione Andrea Casamenti, che riportiamo integralmente: 

"Convinti che il Vice Sindaco Stoppa non ci ha capito nulla! Premessa la crisi economica locale e nazionale che già basterebbe per evitare tale nuova stangatella, va aggiunto che i comuni limitrofi Monte Argentario e Capalbio non applicheranno la tassa di soggiorno e quindi risulteremo svantaggiati in partenza.
 In secondo luogo, dopo l'alluvione che ha colpito questa zona applicare la tassa di soggiorno proprio ora rappresenta una follia assoluta dato che molti albergatori e operatori del turismo, oltre che commercianti (già colpiti da IMU e Tares al massimo applicata dalla giunta Paffetti) stavano cercando di rimettersi in piedi dopo avere assunto debiti non avendo avuto ancora un euro di risarcimento.
In terzo, la favoletta dei soldi reinvestiti fa ridere: infatti chi conosce di bilancio sa perfettamente che i soldi della tassa di soggiorno devono essere rinvestiti in determinati settore obbligatori legati a turismo e altro. In questo casi per usarli solo per coprire buchi di bilancio si usa questa tecnica perfettamente legale e regolamentata dalla legge: si prendono le entrate della tassa e si vanno a mettere in quei capitoli di spesa già finanziati di parte corrente sul turismo; a quel punto i soldi risparmiati sui capitoli di spesa di turismo perchè sostituiti dalla tassa di soggiorno si possono utilizzare come si vuole per coprire buchi di bilancio.
In ultimo, in data 3 maggio 2011 (12 giorni prima delle elezioni comunali) il Sindaco Paffetti dichiarò ufficialmente e solennemente sui giornali che nessuna tassa di soggiorno sarebbe stata mai applicata nella sua legislatura. Se non è questo ingannare gli elettori non so cosa lo sia!




Ma l'assessore aggiunge ulteriori chiarimenti:
"La procedura per la introduzione della imposta di soggiorno prevede un iter articolato fatto da vari passaggi.
Al momento il comune di Orbetello ha predisposto solo “in bozza” i criteri di applicazione dell’imposta di soggiorno, la discussione è aperta e si sviluppa su vari tavoli di carattere istituzionale e non, sia a livello provinciale che comunale.
Poiché sul tema capita di assistere a interpretazioni di vario genere, talvolta fantasiose, è necessario fare chiarezza quantomeno su tre punti relativi al regolamento in itinere del comune di Orbetello:
1) Il tempo di applicazione dell’imposta: questo è di gran lunga inferiore a quanto previsto dagli altri comuni che l’hanno introdotta, i quali prevedono un’applicazione che varia dai sei ai sette mesi, ovvero nel periodo che va da Marzo a Settembre, con punte che si estendono fino a Ottobre. Nel nostro caso i mesi sono quattro: da giugno a settembre;
2) Il prezzo: suddiviso in quattro categorie, in base al valore dell’unità locativa, prevede una cifra che varia da 0,50 a 3,00 euro, solo per sette giorni salvo i turisti “stagionali” (per soggiorni superiori ai sessanta giorni è prevista una tariffa forfettaria). Quindi, ne deriva che poiché le strutture turistico-ricettive presenti sul nostro territorio sono quasi tutte da ricomprendere nelle prime due categorie, il prezzo che il turista si troverà a pagare oscillerà tra 0,50 e 1,00 euro al giorno. Il turista sarà quindi gravato di una cifra compresa tra i 3,50 e i 7,00 euro a persona per il suo soggiorno nel nostro comune. Molto più rari saranno i casi nei quali l’importo raggiungerà i 14,00 euro per persona (2,00 euro al giorno) e ancor più rari i casi nei quali l’importo sarà di 21,00 euro per persona (3,00 al giorno);
3) I soldi introitati: l’amministrazione comunale, così come previsto dalla legge, utilizzerà i denari derivanti dall’imposta di soggiorno nel settore turistico che comprende diverse categorie di intervento che vanno dalla promozione del territorio al potenziamento degli uffici turistici, a tutti gli interventi di valorizzazione del nostro patrimonio ambientale, storico, culturale e più in generale al mantenimento e potenziamento del decoro del nostro territorio, senza dimenticare il supporto alle associazioni che operano nel settore. Per la gestione di questi fondi il comune intende avvalersi della collaborazione di tutti quei soggetti che operano nel settore turistico. Ai fini della trasparenza, tutti gli impegni di spesa facenti capo al gettito dell’imposta di soggiorno saranno pubblicati sul portale istituzionale dell’ente.
Le esenzioni che il comune di Orbetello intende applicare sull’imposta prevedono un ventaglio di categorie molto più ampie e articolate rispetto ad altri comuni."


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