domenica 18 maggio 2014

genitori albiniesi sull'orlo di una crisi di nervi


Il nostro attuale premier Matteo Renzi sostiene, e in questi giorni di campagna elettorale con particolare veemenza, che la scuola viene prima. Che l'educazione degli italiani di domani è materia prioritaria. E come dargli torto.
Sicuramente la penseranno alla stessa identica maniera i componenti dell'attuale giunta comunale, la giunta Paffetti per ricorrere ad una semplificazione giornalistica, tanto più trattandosi di una giunta politicamente vicina al presidente del Consiglio, ma soprattutto di una giunta composta da genitori.
Che però sanno anche che poi tradurre in fatti questo concetto semplice semplice e con il quale è improbabile trovarsi in disaccordo è tutta un'altra fregna .
E devono essersene fatta una mezza idea i genitori dei bambini del comune di Orbetello come quelli di praticamente tutte le scuole italiane.
Soventemente le scuole sono vecchie e non esattamente sommerse di attenzioni in termine di manutenzione, poco moderne strutturalmente e didatticamente e, tartassate da tagli su tagli, prive persino del minimo indispensabile parlando di carta igienica figuriamoci, che so, di informatica. Talvolta parliamo di edifici al limite della sicurezza minimamente auspicabile in un paese della civilissima Europa. E pensa: le scuole italiane sulle quali stiamo forse un pò generalizzando (ma neanche tanto) non hanno nemmeno patito una mezza catastrofe di alluvione. Quelle di Albinia invece si.


Apprendiamo, senza neppure troppi sforzi bazzicando un minimo i social media, di genitori sul piede di guerra che minacciano una manifestazione il 23 maggio, ci informiamo un minimo sulle motivazioni che li spingono a minacciare questa adunata chiassosa nel livello di indignazione se non nei fatti, e decidiamo di incontrarne qualche rappresentante, per questo blog e nel programma del lunedì sera di RadioAttiva a cui questo blog è a qualche titolo ascrivibile (www.laradioattiva.com).
E l'idea che ci facciamo è quella di risposte da parte dell'amministrazione non esattamente fulminee in una situazione che naturalmente non può non aver colto chiunque di sorpresa ma che poi, metabolizzato lo shock, meriterebbe di non incagliarsi nel rivolo di odiosi rimpalli e ghirigori burocratici che puntualmente saltano fuori a rendere la vita della gente ancora più complicata di quanto già non riesca ad esserlo di suo, cioè non poco.
Stiamo parlando di scuole di livello inferiore, cioè sino alle medie, e ciò comporta il fatto che l'interlocutore sia essenzialmente il Comune (diverse invece le competenze per le superiori).
E parliamo di istituti superiori che ospitano, in un piano dell'edificio, un'intera altra scolaresca, di grossi disagi nella sintassi quotidiana di afflusso, deflusso, lezioni e pause; di strutture gravemente lesionate e perciò non sicurissime per ciò che concerne l'attività sportiva o ricreativa, di fondi che non ci sono o che quando ci sono non vengono utilizzatati nel modo che questi genitori reputino appropriato, di un meccanismo di appalti azzerato a giunta appena insediata e che però si è rivelato un pò diesel nella rimessa in moto, circostanze che risulterebbero sgradevoli pure se parlassimo della sala d'attesa di una stazione ferroviaria, ma che finiscono col rivelarsi veramente urticanti se parliamo di bambini e l'istruzione e la serenità nel conseguirla a cui hanno insindacabilmente diritto. Anche e soprattutto dopo un'alluvione.
Non facciamo l'indiani: l'Europa non è così lontana come sembra, e ci sono le europee dietro l'angolo. E noi italiani non siamo per caso specialisti nel tramutare anche questa consultazione di sapore un po' più cosmopolita  in una faccenda squisitamente nostrana, con conseguente incremento del livello di agitazione nel pollaio di cortile? Inevitabile perciò che un'iniziativa come quella dei genitori degli scolari albiniesi possa finire col diventare un elemento di disturbo proprio alla vigilia di un appuntamento elettorale che appunto, pur trattandosi di parlamento Europeo, necessita di atmosfera anche a livello locale.
Perchè se dopo il voto in Europa tira un'aria anzi che un'altra, poi gli spifferi li avvertiamo anche in Italia, a Roma, a Orbetello.
Volendo essere un minimo maliziosi che secondo noi però, quando c'è di mezzo la politica è più che prudente, si può ipotizzare che non sia stata casuale la convocazione di questa manifestazione proprio alla vigilia di una scadenza che definire nevralgica significa andare per eufemismi, quando cioè è facilmente intuibile che susciti maggiore irritazione nella controparte, come forse non è stata casuale la convocazione dei genitori sull'orlo di una crisi di nervi indetta in fretta e furia proprio nel giorno immediatamente precedente alla stessa, per un incontro in Comune da parte dell'assessore di competenza cioè il vice-sindaco Marcello Stoppa. Con l'auspicio di portare a più miti consigli una comunità che di motivi per inquietarsi ne ha eccome, ma forse anche di evitare tutto quel chiasso alla vigilia della tornata elettorale. Ma insistiamo: trattasi di ipotesi non scevra da qualche malizia.


Fatto sta che i rappresentanti dei genitori sono a tutt'oggi indecisi se raccogliere o meno l'invito, o piuttosto fare orecchie da mercante e presentarsi puntuali alla manifestazione, un po' a dire: guarda che di incontri ce ne sono già stati, non è certo la prima volta che vi sollecitiamo su questo specifico, spinosissimo argomento, e se sin'ora tanta fretta non l'avete avuta, allora facciamo che stavolta tanta fretta non ce l'abbiamo noi: non rispondiamo alla convocazione, intanto manifestiamo, facciamo sapere a tutti che ci siamo e che abbiamo questi problemi, poi  vediamo. Un gioco di tattiche e strategie che sarebbe stuzzicante se in ballo non ci fosse una questione così delicata.
Rischio di un minimo di strumentalizzazione politica dell'intera faccenda da parte degli avversari politici della giunta Paffetti, chiediamo a Lorenzo il nostro interlocutore? "Minimi se non nulli. I fatti sono sotto gli occhi di tutti, la situazione è esattamente quella che denunciamo e a patirla sono, ancor prima di noi, i nostri bambini. Credo che chiunque voglia attaccare il sindaco Paffetti e la sua giunta non sia esattamente a corto di argomenti. E trovo perciò poco probabile che qualcuno decida  di farsi scudo con i disagi dei nostri bambini (pur con la malizia di cui sopra ndr) e con le ferite ancora aperte di cui Albinia ancora fa bella foggia, per mera avversione politica o strategie elettorali attuali o prossime venture."
Staremo a vedere. E per eventuali controcanti, siamo qui..

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