Come ci è già capitato di raccontare in precedenza, Funk Shack è la "capanna" tutta
orbetellana della grande musica. Quella leggendaria.
Solo che adesso se ne parla anche di più, il gradimento sale esponenzialmente
puntata dopo puntata, con un vero e proprio club di aficionados che non solo non ne perdono una puntata, ma ne amano le storie, gli aneddoti, l'atmosfera e, ovviamente, il sound: disco dopo disco, classico dopo classico.
Con un cast equamente suddiviso tra orbetellani e capalbiesi,
Funk Shack fisicamente prende vita (con cadenza settimanale) in una vera e propria capanna, in questo luogo non meglio definito, sperduto da qualche parte in quella campagna che costituisce uno dei vanti del nostro comprensorio comunale.
In quest'atmosfera un po rurale, e con un'ambientazione così deliziosamente vintage da ricordare le care vecchie "radio libere" (le emittenti pioniere dell'FM degli anni 70), in assoluto contrasto invece con con la notevolissima qualità tecnologica di suono, immagine e format.
Un'idea originale di Valerio Funghi, DJ di origini capalbiesi appunto, ma stabilmente residente a Orbetello da tempo, che individua in Daniele Innocenti, a sua volta DJ ma soprattutto radio-host con esperienza pluridecennale, il timoniere, colui che dirigere le danze coadiuvato da un cast di specialisti della console tra i più blasonati della zona fra i quali Carlo Ottimo, DJ Energy, Paolo Verò, Mirko Frei, più altri personaggi, tra cui Giuseppe Guainella e Alessia Malacarne, il fotografo Nicola Cariati (sono sue le foto di questo post), il videomaker Simone Ferrini, che a vario titolo si alternano ad un vero e proprio turbinio di ospiti tra musicisti, stilisti, promoter, manager dei locali dei santuari delle notti maremmane, esponenti di istituzioni e enti, creativi di ogni ordine e grado e naturalmente altri DJ.
Ancora non conosci Funk Shack? Tutte le indicazioni utili a riparare a
questa imperdonabile mancanza le trovi a piè di post.
Quando una professione sfiora l'arte. Ammesso che la sfiori soltanto e non la esprima realmente.
A noi piace soffermarci sui talenti artistici orbetellani. Lo abbiamo
sempre fatto.
E lui un talento lo è.
Glauco Martellini è un tatuatore orbetellano, peraltro rinomatissimo in zona, ma è innanzitutto un disegnatore con una solida preparazione da fumettista, che poi ha deciso di sposare questo suo skill con i virtuosismi di ago e inchiostro.
Un avviatissimo studio in pieno centro a Orbetello, Ink Street Tattoo, che dopo qualche anno di attività vanta come orgogliosa credenziale
il fatto che molti orbetellani il talento di Glauco ce lo abbiano impressi sulla pelle. Per sempre.
Ci abbiamo fatto due chiacchiere.
hai una solida preparazione, oltre ovviamente ad un talento naturale, da fumettista. Perchè hai deciso di abbandonare quel percorso?
Mi sono trovato nel mondo del fumetto e del tatuaggio nello stesso periodo della mia vita, avevo circa 21 anni. Semplicemente il tatuaggio mi ha affascinato di più.
e la tua preparazione ti è stata utile in seguito per diventare tatuatore? Decisamente si, mi sono trovato molto avvantaggiato nella preparazione dei disegni. Avendo studiato specificamente questo settore mi sono ritrovato in grado sin da subito di affrontare ogni richiesta e di interpretare le idee dei clienti.
Ogni mestiere prevede un periodo di rodaggio che magari comporta il commettere degli errori. E cosa succede quando questi errori sono.. indelebili? Hai mai avuto questo tipo di inciampi nella fase iniziale della tua attività? Si, ovviamente qualche errore c'è stato. Fortunatamente molte imprecisioni sono risolvibili. Inoltre c'è da dire che inizialmente si tatuano gli amici, che quindi sanno che il tatuaggio potrebbe non essere perfetto..
Mi è capitato di dover coprire tatuaggi fatti da qualcuno alle prime armi, ma mai nessuno mi ha fatto coprire un mio vecchio tattoo!
tua moglie Marta (di cui nel post) sfoggia alcuni tatuaggi molto belli. Le è mai toccato farti un po da "cavia", diciamo così? No, quando l'ho conosciuta tatuavo già da qualche anno. Diciamo che più che la mia "cavia", è il mio catalogo..
il tattoo una volta era una specie di stigma che demarcava in qualche modo un vero e proprio isolamento sociale di chi lo sfoggiava: galeotti, marinai etc. Oggi è quasi meno convenzionale non averlo. No? Purtoppo si. Forse prima era un po' troppo un'etichetta (e neanche troppo ben vista), ma adesso quello del tatuaggio è un mondo veramente troppo aperto a tutti, che si parli di clienti o tatuatori (che appunto a volte non si dovrebbero neanche definire tali).
Spesso si chiede il tattoo come regalo ai genitori, magari per una promozione. Tu a che età permetteresti a tuo figlio di tatuarsi? Pensare da genitore mi è difficile. Feci il mio primo tatuaggio a 15 anni ma adesso cerco di distogliere i giovanissimi da questa idea: difficilmente tatuo clienti sotto i 16 anni, e comunque cerco sempre di farli riflettere bene su quello che fanno, dato che, purtroppo, la società non è ancora scevra da pregiudizi. La cosa più buffa è che spesso i genitori, firmando il consenso, mi dicano "firmo, ma non sono d'accordo!".
Pensi che se esistesse un modo per rendere il tatuaggio reversibile le persone si tatuerebbero di più? Si, indubbiamente. Qualcuno non ha ancora sconfitto la paura del "per sempre"!
Detto fra noi (non ci sente nessuno..), quali sono i tatuaggi che non ami particolarmente fare? Eh eh eh...ci hai provato. Diciamo diplomaticamente che quelli che preferisco fare sono tradizionali e giapponesi, che disegno io personalmente ma comunque cerco sempre di assecondare le richieste del cliente.
Dal parrucchiere si va spesso con la foto del personaggio famoso e si dice "li voglio così". Succede anche col tattoo? Si, questo spesso, ma non solo di personaggi famosi. La maggior parte delle persone viene con lo screenshot di un tatuaggio, senza neanche preoccuparsi di chi lo porta già. Alcuni chiedono delle modifiche, altri lo vorrebbero proprio come quello. Cerco di spiegare che per correttezza non posso farlo identico, ma è difficile farlo capire a tutti...
Innegabilmente alcuni scelgono le zone intime, molto intime, per un tatuaggio. Anche in un piccolo centro come il nostro può succedere di ricevere questo tipo di richieste? Mmh...di rado, e principalmente solo le donne, che chiedono tatuaggi vicino al seno. Gli uomini si spingono al massimo all'inguine. Hai detto bene, in piccolo centro come Orbetello è difficile che magari vengano da me per queste cose, persone che magari incontro tutti i giorni al bar. Forse prevale il senso di vergogna.
E in questo caso come ti comporti Mi comporto esattamente come se fosse qualunque altra parte del corpo, così come deve fare un professionista. Devo dire comunque che le donne non hanno problemi, qualcuna tende a coprirsi un po' di più, altre si spogliano anche dove non è richiesto.. Forse perchè comincia a fare caldo. Grazie Glauco, e complimenti.
Per questo quando ci siamo trovati letteralmente catapultati sul set di un momento di street fashion vero e proprio, in un bel sabato pomeriggio di maggio, proprio con Beatrice, le sue bellissime, sensualissime ed ironiche signore ed il fashion designer per curvy ladies Alberto Cacciari, non solo ci siamo soffermati ma abbiamo solertemente tirato fuori la fotocamera.
Colori, sorrisi, persino un mini defilè assolutamente improvvisato (video nella nostra pagina Orbetellove Facebook) e soprattutto queste signore affatto intimorite, affatto imbarazzate nel giocare a fare le top model tra i passanti delle vie del centro storico di Orbetello.
Le zucchine ripiene sono una di quelle cose semplici e sfiziosissime, di non difficilissima preparazione, che ci piace gustare proprio in questo periodo dell'anno. Certo, anche se si tratta di vegetali è pur sempre vero che spesso con i ripieni non ci si va leggerissimo. E con l'estate che incombe ciò può costituire motivo di grattacapo, per ciò che riguarda la forma fisica.
Ma è proprio per questo che noi ci rivolgiamo sempre a Simo che nel suo blog