giovedì 31 ottobre 2013

TUTTI IN CORO. Simone Rui e il Polifonico San Biagio


Lo scorso agosto l'apparizione del Coro Polifonico San Biagio sul palco di Laguna Trend, alle prese con un classico del  pop rock, con chitarre elettriche e rapper d'ordinanza, ha fatto sobbalzare molti. 
Non perchè un coro non possa cimentarsi con una bella canzone dei Foreigner, che tra l'altro vede la presenza di un grande, fantastico coro già nella versione originale. 
Ma perchè per la stragrande maggioranza degli orbetellani quel coro è e rimane
il coro della messa in Duomo.
Ed è proprio sotto la volta del nostro più importante luogo di culto che siamo andati a 
sbirciarli.
E a fare due chiacchere con l'uomo dietro a tutto questo: Simone Rui.
E' stato davvero così traumatico avventurarsi nel backstage dell'(ex) trasgressivissimo
santuario del glamour orbetellano?


La mission di un coro che si chiama San Biagio è sin troppo chiara già dal nome. A muoverti è più l'amore per la musica o il desiderio di comunicare religiosità?
Da sempre, fin dal primo momento in cui ho sentito la "chiamata" a quello che sarebbe stato poi un servizio duraturo per la mia parrocchia (si tratta ormai di circa 20 anni fa) ho vissuto la cura per l'animazione musicale della celebrazione liturgica come una splendida e inestimabile possibilità di mettere a disposizione di tutta la comunità dei fedeli di Orbetello (e con gli anni anche della Diocesi di Pitigliano, Sovana e Orbetello) quel talento che avevo ricevuto. Nella direzione del Coro Polifonico San Biagio quello che mi anima è appunto il principio che il canto e la musica sono a totale servizio dei fedeli che formano l'assemblea liturgica aiutando e sostenendo la celebrazione nella verità del mistero quale parte necessaria e integrante della stessa.


 Insegni e dirigi in ambiti diversi: cosa distingue il lavoro fatto con il San Biagio da quello che svolgi in una scuola diciamo laica?
Sicuramente le finalità ultime delle due esperienze musicali sono molto diverse ma con un fil rouge che ne assottiglia le distanze mettendole in relazione. La direzione di un coro liturgico è, nel mio caso specifico, la possibilità di rendersi utili e "servire" la comunità dei fedeli di Orbetello, aiutando la preghiera e la meditazione grazie alla scelta, selezione ed esecuzione di brani musicali che sono prima di tutto la Sacra Scrittura, la Parola di Dio e poi, in seconda battuta, anche partiture, melodie e tutto quello che genera suggestioni, emotività concorrendo all'elevazione dello spirito. La direzione di un coro con finalità laica (e mi riferisco alla mia esperienza di direttore di coro dell'Istituto Superiore "R. Del Rosso - G. Da Verrazzano") non ha niente di sacro e/o religioso. Il repertorio stesso prevede colonne sonore di musical e film di successo (Sister Act, Mamma Mia, Grease, Cats, Annie, Titanic) e i coristi sono tutti studenti dei quali non si "verifica" (permettimi l'esperessione) la fede. Il coro laico è visto come una esperienza fortemente aggregante in ambito scolastico attivata come potenziamento dell'offerta formativa dell'Istituto (ci tengo a specificare, però, che alcuni coristi "laici" fanno parte anche del coro liturgico).
Ah, il fil rouge di cui parlavo prima è, ovviamente, l'amore incondizionato per la musica (ed ecco qua il punto di contatto delle due esperienze).


La vostra performance a Laguna Trend è stata apprezzatissima e questo è acclarato: alla proposta di esibirvi con un classico del rock nel tempio lagunare del glamour la tua prima reazione è stata un colpo di tosse..
Beh, come ben ricorderai, già alla fine di Laguna Trend 2012 avevi accennato alla possibilità di coinvolgere il coro nell'edizione successiva... quando sei tornato all'attacco con la proposta in tempi più concreti ho pensato "Oddio! E ora? Quindi era vero...". Figurarmi il coro del Duomo sul palco di Laguna Trend era una proiezione virtualmente realizzabile ma dissociante, allettante ma rischiosa perché il margine tra un lavoro ben fatto e un esperimento mal riuscito sarebbe stato sottilissimo. Il pubblico di Laguna Trend è un pubblico "di famiglia" ma che non conosce indulti e/o sconti di pena... se qualcosa non riesce non è possibile salvarla fornendo attenuanti, spiegazioni, chiarimenti...


Quali resistenze hai incontrato fra i componenti del coro, se ne hai incontrate, quando a tua volta hai proposto la cosa? Ps: un buon cristiano non dice bugie..
 L'unica resistenza comune tra quei pochissimi (si parla di 5 o 6 coristi) che hanno scelto di non partecipare è stato l'imbarazzo del palco e del pubblico in un contesto in cui si trattava di una esibizione a tutti gli effetti. Le celebrazioni liturgiche non sono mai uno spettacolo, l'intervento a Laguna Trend, per natura, era esclusivamente quello. Devo aggiungere, però, che questa "resistenza" è stata travolta dall'entusiasmo con cui tutti gli altri (adulti e ragazzi) hanno accolto l'invito nonostante si prospettassero prove estenuanti nei mesi di luglio e agosto per neppure 5 minuti di palco.


Misurarvi con un repertorio non liturgico e confrontarvi con contaminazioni diverse dai vostri standard non ti ha lasciato la tentazione di dare un seguito?
Assolutamente sì!!! Alla fine della serata il mio pensiero, e quello della persona che con me ha collaborato più strettamente, Simone Grossi, è stato proprio che adesso che avevamo partecipato (e ci era piaciuto non poco), chissà per le prossime edizioni... per il coro è stata una esperienza stimolante, di forte arricchimento e motivazione. Tutti si sono scoperti attratti e affascinati da un genere musicale che non ci apparteneva, con modalità esecutive, interpretative e di produzione dei suoni assolutamente nuovi e su cui abbiamo dovuto lavorare con determinazione. Quindi... a quando la proposta per Laguna Trend 2014?
Io avrei già qualche idea, ma non vorrei fornire anticipazioni...
(e infatti non farlo. Sennò l'effetto sorpresa va non ti dico dove..ndr)




La vostra è sicuramente una realtà culturale orbetellana. Secondo te qual'è il livello di riguardo che si ha nei confronti di tutto ciò, a livello di istituzioni? (ti ricordo che un buon cristiano etc..)
 La nostra è una realtà culturale orbetellana ma comunque tutelata e garantita dall'appartenenza alla Cattedrale e dal carattere totalmente gratuito e volontario che anima tutti i compenenti del coro, dal primo all'ultimo e questo aiuta, non poco! Anzi direi che è proprio il motore che permette ad una macchina come il coro del Duomo di restare sempre in movimento da anni... mi rendo conto, vivendo e relazionandomi con altre realtà locali, che spesso la cultura, tanto sbandierata e celebrata, è in realtà una Cenerentola di cui tutti vorrebbero prendersi cura ma che poi viene presto emarginata e il tutto perché anziché pensare ad una cultura aggregante e trasversale, si coltiva piuttosto un'idea di cultura secondo schemi personali, quasi domestici con l'inevitabile presunzione che la cultura sia una e una soltanto senza considerarne i possibili riflessi e rifrazioni con implicazioni di autocongestione massificante.


A questo punto una proposta musicale per una qualche occasione prossima ventura la suggerivamo noi, menzionando espressamente una vecchia cosa dei Sex Pistols. Il signor Rui ha elegantemente glissato.. 
Grazie Simone a te e a tutti i componenti del coro per la squisita disponibilità.



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