Ti stai gustando un docufilm, Food Relovution di Thomas Torelli, che ha avuto una bella eco a livello internazionale e che ospita interviste a nomi di notevolissima rilevanza in ambito di scienza, nutrizionismo, ambiente, e ti imbatti in una figura che ti sembra familiare.
E che di fatti lo è: Marilù Mengoni, quella di Psicoalimentazione, di cui abbiamo ampiamente trattato proprio in questo blog, e che incontriamo spesso ad esempio in occasione dell'uscita dei suoi libri, incluso quello che a tutt'oggi rimane il suo ultimo e che definiremmo veg-fantasy, Piggasus e il pianeta Vegamo, da recuperare se vi è sfuggito; la nutrizionista psicologa che ormai opera abitualmente a livello nazionale e mica solo, proprio correlando i due fattori: scelte alimentari e psiche.
E che ci fa la Mengoni nel bel film docufilm di Torelli?
Food ReLOVution (non è un errore di grammatica..) è un'indagine estremamente attenta e appassionata sulla carne e le conseguenze che il suo consumo in larga scala ha sulla salute di ognuno ovviamente, ma anche sull'ambiente, su una piaga cronica come la carenza di cibo in alcune aree del pianeta e naturalmente sugli stessi animali, con una parola chiave, consapevolezza, che era il fil rouge anche della precedente esperienza dell'autore, "Un altro mondo". Cioè, cari signori, un antidoto ai troppi inghippi che si celano dietro il vivere moderno così come ancora lo concepiamo, con le sue insidie salatissime, sta proprio nel prendere quanto prima consapevolezza di alcuni gesti che ovviamente compiamo nella vita di ogni giorno, come fare la spesa e mangiare ciò che compriamo. Cioè, secondo il filmaker, un mondo migliore comincia dagli scaffali di un supermercato e dagli occhi con cui guardiamo i prodotti che vi sono esposti.
Proprio da questo, sostiene la Mengoni nel suo intervento nel film, deriva tutta la dannosità, la negatività e si, la pericolosità che noi infliggiamo al nostro corpo ma anche all'habitat che ci circonda: dal fatto che pensiamo che non vi siano altre scelte. Semplicemente perchè non le conosciamo, non ne abbiamo appunto consapevolezza.
"Avevo conosciuto Torelli e signora in precedenza" ci spega Marilù, "nel mio studio a Ladispoli per una consulenza nutrizionale, e solo in un secondo momento per pura coincidenza, essendomi recata a Ladispoli per un incontro concernente le tematiche che sono alla base proprio della mia attività professionale, ho incontrato i due coniugi. Thomas ha seguito la conferenza, io la proiezione del suo precedente film, e proprio in questa occasione mi ha proposto di prendere parte al suo nuovo progetto. Cosa che ho accettato di fare senza alcuna esitazione, vista la caratura del progetto e dell'autore stesso".
Ed è così che noi ci ritroviamo una concittadina tra personaggi del calibro di Franco Berrino e Noam Mohr, a dire la sua su temi di importanza nevralgica per la qualità e la durata della nostra stessa esistenza, in una cornice, questo docufilm, che non ha mancato di suscitare grandi consensi in ambito internazionale.
E a proposito di "durata" della nostra esistenza, alla domanda "hai già un progetto per il prossimo libro?" la risposta è stata:
"uno scrittore ha sempre un progetto, un canovaccio nel cassetto. Stavolta parlo di longevità, e delle sue correlazioni con alimentazione, psiche, attività fisica e qualità del sonno (chi scrive, in base a questo ultimo fattore, sta fresco..) con addirittura "una vera e propria formula matematica di rinnovamento, che opera su aspetti psicologici e credenze di ognuno".
Detto così non è che ci schiarisca granchè le idee, ma se avessimo già le idee chiare su cose del genere, probabilmente non ci sarebbe bisogno di Marilù Mengoni. E magari in un bellissimo "altro mondo" futuro sarà così.
Ma per adesso, in questo, ci conviene aspettare il prossimo libro, con tutti i ragguagli che Marilù ha sempre generosamente fornito proprio ai visitatori di questo blog. Intanto però, il docufilm.
Auguri per tutto. A presto.
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