E' un'intera mattina che leggo lagne sui "disagi" causati dalla presenza dei podisti della Half Marathon in aggiunta al numero di presenze probabilmente già ascrivibili al ponte.
Quello sportivo è un turismo sano per il quale Orbetello è particolarmente predisposto (e anzi se ne fa tropo poco). In genere lo si definisce turismo lento proprio perché è di più facile gestione, ed è ovviamente prezioso soprattutto nei periodi di bassa stagione. Le tante persone che arrivano per una maratona (come di fatto è successo anche oggi) possono conoscere le nostre zone proprio in questa occasione e decidere di tornarvi per vacanze più lunghe. Senza dimenticare che i podisti raramente arrivano soli, bensì con accompagnatori (coniugi, figli etc) che nell'attesa girano e magari acquistano e consumano.
Forse scegliere la data in concomitanza con un ponte è un po' spericolato. Però signori: tutti gli eventi che comportano afflusso di presenze creano qualche disagio. I grandi assemblamenti che non creano disagi li devono ancora inventare. Dopo di che sta a noi scegliere tra due opzioni, la seconda delle quali è rompere i coglioni per ogni cosa e preferire il luogo lugubre e desolato, perennemente mezzo deserto, che Orbetello è diventato in questi ultimi anni.
Anch'io oggi ho impiegato un bel po' ad arrivare in centro. Un problema alle marce me lo ha reso ancora più noioso. Ma mi sento di rassicurare amici e parenti: sono sopravvissuto.
Da dopodomani poi potrò finalmente ricominciare a scorribandare da Neghelli a Orbetello in un batter d'occhio, felice e beato, circondato dal nulla. Che bello.
Rilassatevi fratelli cari. Co sta mentalità non si va da nessunissima cazzo di parte.
Daniele Innocenti
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