MATTEPAZ: DALL'ALBA AL TRAMONTO
"Quando il lavoro veste nero, la morte veste bianco",
Questo è lo slogan che accompagna il nuovo lavoro di MattePaz (che comunque si chiama Matteo Ravagni, classe '96), il rapper neghellese che seguiamo dagli albori di una carriera che vede in questa prova (di grande maturità, aggiungeremmo) l'ultimo episodio visivo-musicale.
La maturità trapela già dal tema trattato in "Dall'alba al tramonto". Un tema difficile, penoso e, ahimè, di strettissima attualità. Perchè? Perchè questo argomento in particolare?
"Il giallo dei caschetti che si tinge di rosso, misteri nascosti dietro ad appalti abusivi, impalcature e metodi di sicurezza poco sicuri ed inaffidabili e in alcuni casi anche inesistenti, per ogni vittima sul lavoro che giace nell'ombra lo stato resta indifferente e non fa nulla per migliorare questa situazione. Che futuro ci aspetta?", si interroga il rapper neghellese.
"Tutto questo è racchiuso all'interno del mio nuovo pezzo, un pezzo diverso dai precedenti, una strumentale americana forte e carica di grinta unita ad un testo altrettanto forte e di impatto, un tema duro, difficile che non puo' passare innosservato agli occhi di chi sta "in alto" perché nessuno di coloro che hanno perso la vita sul posto di lavoro potrà mai riposare in pace finché giustizia non sarà fatta".
Però magari è per sentito dire. Per fortuna parliamo di un tipo di problematica che non ti ha sfiorato di persona, no?
"Nasce da un'iniziativa sulla sicurezza sul posto di lavoro che ha intrapreso la mia scuola, l'Istituto Professionale Del Rosso di Orbetello. Le due docenti coordinatrici del progetto mi hanno chiesto di prenderne parte scrivendo un pezzo aderente alla tematica del progetto stesso".
Già che ci siamo facciamo nomi e cognomi?
"Le professoresse in questione sono Giulia Velasco e Paola Andolfi che adesso saluto e ringrazio per avermi coinvolto in questa bella ed interessante iniziativa. Dal momento della proposta mi sono subito messo in moto per la scrittura del pezzo che come al solito ho poi registrato dal mio grande amico Piero Lanza al Music Factory Studio di Grosseto. In successione ho poi messo su un team improvvisato per realizzare il videoclip; un team che vede Filippo Fommei alle riprese e Simone Grossi al montaggio; entrambi 2 miei cari amici. Siamo stati costretti ad integrare alle riprese da noi girate anche degli inserti di repertorio, reperiti sul web, viste le difficoltà reali ed i dinieghi d'accesso ad alcuni cantieri nei quali avremmo potuto raccogliere noi stessi el materiale da utilizzare per il video".
Cioè, quasi una mini docu-fiction?
"Visitando vari cantieri siamo entrati nel vivo del progetto e abbiamo riscontrato delle realtà non belle di cui narro nel pezzo; ma la cosa più emozionante di questo percorso è stato il veder sorridiere persone che non hanno niente e che si spaccano la schiena tutto il giorno per una paga che definire misera è un eufemismo; si tratta di un sorriso che parla da se, un sorriso che nasconde delle verità e che da speranze alla ricerca di un futuro migliore".
E solo per questo ci sarebbe da dire "missione compiuta". E conclude con il passaggio d'obbligo, di prassi ma sentito:
"Detto questo ci tengo molto a ringraziare il mio team che mi ha affiancato con passione, serietà e dedizione in modo da permettermi di chiudere il tutto in soli 4 giorni; credetemi è molto bello lavorare con persone che credono in quello che fai e ti supportano costantemente".
Ti crediamo..
"Il pezzo si chiama ”Dall'alba al tramonto”, la scelta del titolo è stata rapida e schietta visto che per me l'alba metaforicamente rappresenta la nascita mentre il tramonto lo spegnersi della vita umana".
Oltre a rappresentare per molti semplicemente l'orario lavorativo, chioseremmo noi,
Bel pezzo, di fortissima presa, bel tema, scomodo e attualissimo, bel video (che gli inserti di repertorio non danneggiano, accentuandone anzi il senso di attualità). Bella prova.
Il primo esame di maturità di Mattepaz è superato. Con lode.
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