giovedì 11 giugno 2015

a mezzanotte va..


E' una questione spinosissima, proprio agli albori della nuova stagione quando ci si prepara ad accogliere i turisti (ma anche gli orbetellani, complice il bel tempo, la chiusura delle scuole, le ferie etc) anche di sera, magari fino a tardi. Ma sempre, diciamocelo, con un criterio, una normativa non scritta, quella del buon senso (che ci sembra le attività di settore del posto sin'ora non abbiano lesinato) che tiene conto sia del diritto al riposo di alcuni, sia dell'esigenza di un pò di svago di altri,
e soprattutto del fatto che, appunto, per questo particolare tipo di attività, la bella stagione costituisca una boccata d'ossigeno irrinunciabile, con le verande e location esterne (che moltiplicano il numero di clienti da poter soddisfare) particolarmente nevralgiche per lavorare, per far quadrare i bilanci dopo un inverno che esaltante da queste parti non è mai stato, figuriamoci di questi tempi, tra l'altro mettendo a disposizione quel totte di posti di lavoro in più (stagionali, ma guai se non ci fossero) che tra averne e non averne c'è una bella differenza. 
Ne abbiamo parlato, a regola in via del tutto amichevole (ma insomma), proprio nella veranda di un bar del centro, il Barbagianni, con alcuni dei diretti interessati, che naturalmente risultano essere toccati più da vicino da questi nuovi provvedimenti, ovvero Stefano Troncarelli del bar di cui sopra, Matteo Valeri (Barakà) e i fratelli Damiano del bar Rossi.

Certo che non si è trattato di condividere il loro gaudio, il loro tripudio per questa nuova grana, e tale la definiamo senza ombra di esitazione. Certo che il malcontento c'è e si taglia a fette. Ma perchè? Di cosa parliamo, precisamente? 
Lo abbiamo chiesto a chi fiscale lo è di professione, Maddalena Ottali (Edascom Orbetello) in quanto delegata territoriale di Confcommercio, proprio perchè non si pensi che tale scontento sia sospettosamente "di parte". E  certo, ci dice Ottali, "non ci vuole la sfera di cristallo per captare un fortissimo turbamento". E no, non avevamo capito male: "i titolari dei locali possono esercitare ai tavoli sino alla mezzanotte, salvo presentazione di un'adeguata valutazione di impatto acustico", che mica è gratis: 400 euro in un momento in cui le occasioni per dover sborsare quattrini di sicuro non dobbiamo sospirarle, con conseguente deroga di un'ora (sino all'una) dopo di chè gli avventori possono (pardon, devono) cacciare tutti quanti allegramente a pedate nel culo (questa espressione è nostra non della Ottali..), ognuno alle su' case, che nella Rio de Janeiro della bassa Maremma si deve dormire. E chi vuole Cristo se lo prega. Facile no?
Mica tanto. Tutto questo, unito a qualche nuovo balzello, mai più senza, tipo la imposta sulle fioriere e l'area che esse delimitano (ma chi le pensa ste robe in momenti durissimi come questo? Le partoriranno di notte, in preda a insonnia da peperonata, i nostri amministratori, tra l'altro un vero e proprio surmenage tra comune, provincia, regione, Stato e chi più ne ha più ne metta che mica vogliamo farci mancare nulla, se Dio vuole, qui in Italia?) costituisce una seria minaccia (in termini quantitativi) al lavoro che normalmente si riesce a svolgere ad esempio nelle afose notti di agosto quando di andare a letto a mezzanotte non se ne parla neppure, magari dopo aver assistito ad uno dei tanti eventi che l'estate in Costa D'argento ci offre e che non terminano mica mai prima di quell'ora, e allora che si fa: tutti a letto dopo Carosello?
"Si cercherà di capire quanto margine di discrezionalità si ha a livello locale, rispetto a normative che pure esistono a più ampio spettro", prosegue la delegata Confcommercio, "confidando che si tenga conto che già non stiamo parlando di una cittadina e di un comune che hanno la fama di essere il divertimentificio del Tirreno, tutt'altro azzarderei, tanto che è assolutamente naturale per i nostri associati chiederci qual'è per esempio l'approccio dei comuni limitrofi a questo tipo di normative. Nessuno dubita che anche a livello di amministrazione comunale si abbiano le mani piuttosto legate, e perciò quello per cui noi possiamo adoperarci è chiedere e auspicabilmente ottenere un tavolo per individuare soluzioni che evitino di spingere l'amministrazione a trasgredire le regole, cosa che i commercianti ovviamente non pretendono, ma anche di provare a donare un minimo di serenità ad una parte del mondo del nostro commercio che è semplicemente ragionevole definire vitale, un vero e proprio cuore pulsante della nostra economia e della nostra cultura di accoglienza turistica, per delle normative che è sensato definire ardue da applicare e far rispettare, anche se nessuno qui intende organizzare rave, Love Parade, non-stop della trasgressione davanti al proprio bar, al proprio locale, cosa che peraltro ci risulta non essere mai successa, e che aggiunta ad una serie di altre e ulteriori normative riguardo l'utilizzo del suolo pubblico in generale, rischiano per certo di creare malcontento, volendo andare per eufemismi. Ma sia chiaro: nessuna ostilità preconcetta da parte dei commercianti di cui ci facciamo portavoce: che la situazione sia complessa è chiarissimo a tutti. Solo che si ha motivo di ritenere ipotizzabile un qualche modo per non dover togliere la sedia da sotto il sedere a nessuno allo scoccare della mezzanotte, senza necessariamente tramutare Orbetello e dintorni nel Nirvana dell'insonnia".

"La reazione dei nostri associati è un po' in ordine sparso" ci dice Tiziana Massai, presidentessa del CCN del centro storico orbetellano: "c'è una nuova gabella sulle fioriere? Alcuni pagano, ma molti semplicemente le tolgono, e questo di sicuro non va a favore della gradevolezza del nostro centro storico. Personalmente, come presidentessa ma anche come titolare di una delle attività interessate dal provvedimento, lo ritengo vessatorio, assolutamente non consone alle esigenze de commercio turistico estivo. Avrei piuttosto visto di buon occhio un provvedimento a copertura dell'intero anno, con sei mesi a costi agevolati, e magari che so, suolo pubblico gratuito per i vari Sbaracco in Laguna, che sicuramente portano a noi, ma nell'insieme un po' a tutti e al paese stesso, in termini di presenze esterne e qualità della vita". 
Gli amici gestori dei bar di cui sopra si stanno intanto organizzando per regolarizzarsi perlomeno per quell'ora di deroga, quella che ti permette (sempre sborsando i famosi 400 caccardoni) di dribblare l'esilarante stop delle attività neo-Cenerentole, alla mezzanotte. Perchè nessuno vuole fare le cose fuori dalle regole, si precisa appunto. Ma fingere pure di esserne contenti sarebbe forse chiedere un tantinello troppo.  E tu cosa ne pensi?

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