Roberto, che in cucina è un ragazzo tutt'altro che parsimonioso, di questa sua specialità ci suggerisce un dosaggio per sei persone. Dai melensi tete-a-tete sanvalentiniani ci cataputltiamo direttamente alle bisbocce con gli amici. Che in queste serate diciamo freschine richiedono eccome.
Armiamoci di: sei salsicce, quattro patate di media grandezza, e almeno il doppio di orcelle, perciò diciamo otto; due spicchi d'aglio (bisboccia: non si pomicia..), olio extra-vergine d'oliva e sale.
In una padella mettiamo dell'aglio, dopo averlo privato dell'anima, lo si rosola ma neanche troppo, e si aggiungono i funghi che nel frattempo avremo tagliato grossolanamente senza lavarli, portandoli circa a metà cottura per poi toglierli dalla padella. Stesso procedimento per le patate tagliate ben bene a quadretti molto piccoli e portate a loro volta a metà cottura.
Con le salsicce avremo fatto delle polpettine, non grossissime, che a questo punto aggiungeremo alle patate giunte alla famosa metà cottura, e dopo alcuni minuti ancora, anche i funghi, per portare il tutto a termine cottura. Ci rendiamo conto non trattarsi di una finezza macrobiotica (Robi è di sangue calabrese: che v'aspettavate: un'insalatina di germogli di granoturco?..) ma è una tale ghiottoneria, che se accompagnata da un paio di bei bicchierozzi di un bianco ad arte (non si guida, dopo!) farà da preludio a una bella serata di baldoria (seppur senza pomicio). E se la notte sognate i mostri verdi, poco male: una bella ispirazione per la una bella novella fantasy. Fatecela avere, la pubblicheremo volentieri..
Grazie Robi.
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