domenica 9 settembre 2012

E' QUI LA CRISI?..

E' prudente partire da un presupposto: chi era in vacanza qui, chi ha scelto Orbetello, l'Argentario, Capalbio per le proprie ferie, per le proprie vacanze estive, di sicuro aveva appurato di potersele permettere, di disporre cioè di un badget, piccolo o grande, da spendere. A differenza di molti altri italiani che ste ferie non se le sono proprio potute permettere: e in alcune zone della Toscana il calo di presenze pare si attesti attorno al 30%, che non è uno scherzo. Noi almeno possiamo fare affidamento su un tipo di turismo medio-alto, quello che non aspetta lo stipendio per fare la spesa dopo una o due settimane di salti mortali. E questo  la sua bella differenza per fortuna la fa. Eccome. 
Con questi presupposti abbiamo fatto una passeggiata e posto ai commercianti, molti dei quali semplicemente degli amici, una domanda facile facile: quest'estate la tanto vituperata crisi la hai avvertita? Meno presenze? Meno propensione a spendere? Cautela e attenzione da parte di tutti o solo di alcuni? Ecco cosa ci hanno raccontato.


"Meno presenze. Di sicuro. Ma poi una volta qui un gelato bene o male si prende", ci dice Brunita di Kilimangiaro, "lo si prende perchè lo si può prendere: costa relativamente poco, non è di quello che ci si priva o si privano i nostri bambini, anche un tempi difficili. Perciò di sicuro il nostro è un settore un pò privilegiato, in estate. Però si: la crisi un pò si fà sentire". 
Meno presenze? Marco di Immobilare Etrusca ci dice che il problema è generale e non ascrivibile ai mesi estivi: "Per le locazioni più abbordabili il calo c'è stato, sicuramente. Mentre quelle più dispendiose, per assurdo, non hanno fatto registrare alcuna flessione: alcuni di coloro che affittano una casa per la vacanza da queste parti di sicuro non sono quelli che la crisi la patiscono maggiormente". 
E questo ce lo conferma anche Silvano, porta accanto, di Antichità Crociani: "No, non tanto. Io sulle estati come questa appena trascorsa metterei la firma. Il target pù alto sta crisi non la sente proprio, e loro naturalmente c'erano. Se hai notato, giravano più shopper di Rasna, che di negozi più  buon mercato. In agosto poi noi abbiamo registrato persino più presenze dell'anno scorso". 
"Il trend negativo era già iniziato, ora ha solo raggiunto il suo culmine" spiega Fabrizio di House and Garden: "I giorni in cui entravano e dicevano "mi dia tutti quelli, mi incarti tutta la serie" sono finiti da un bel pò. Adesso si fa attenzione, eccome. E conferma: "il target più alto continua a non avere problemi, anche se psicologicamente non è a sua volta esente da un pò di cautela, da un pò di parsimonia".
Rossella de La Calendula, che è una profumeria e centro estetico,  dice che la crisi si è sentita e molto:  "solo l'indispensabile, soprattutto per ciò che concerne l'estetica; ma il superfluo lo si evita come la peste. Pensierini, regalini da 10 euro proprio quando è necessario. Tutto molto "mordi e fuggi". Per il resto suona a morto".  Ma
pochi passi più in là,  in un altra profumeria, Be Chic, ci si fa notare che "ai tempi della grande depressione si registrò un boom di vendite di rossetto rosso fuoco. Un motivo ci sarà: in tempi durissimi si ha bisogno di qualche piccolo antidoto al grigiore, al rigore. Magari si cerca di risparmiare sull'indispensabile, ma non si può morire di crisi.."
Già eravamo quelli che in Europa leggono meno quotidiani: primato non certo invidiabile. Ora poi, ci dice Fabrizio di Fantastika, "il distributore locale parla di un calo del 30% in questa sola zona ", che non sono bruscolini. "E poi è finito tutto dopo il periodo clou: non c'è stato il periodo-finestra. Passati i furori ferragostani  ci siamo ritrovati di nuovo solo noi: la bassa stagione praticamente non esiste più. E quando si fanno due conti, questo ha il suo peso".  
Giorgio della cartolibreria Bastogi dice che il trend in negativo lo si registra e pure pesante: ma già da inizio anno. Non una questione estiva. "Il fatto che il centro sia stato svuotato con certe politiche anzichè altre già aveva dato la sua bella mazzata. Poi la crisi ha fatto il resto. Ma le case editrici sono corse al riparo, riuscendo ad abbassare sensibilmente i prezzi. E perciò la gente un libro lo compra: per leggerselo in spiaggia, per regalarlo". In questo senso quella appena trascorsa non è stata un'estate particolarmente penalizzata. E' stata anzi un'estate di fenomeni editoriali da milioni di copie vendute, e Orbetello pare non aver fatto eccezione. Ci consola.
Di trend già avviato da un pezzo ci parla anche Mauro di Giro Bike: "La propensione a spendere è decisamente minore. Si cerca di risparmiare, eccome. Ma diciamoci la verità: non riguarda solo questa estate: l'aria che tirava era già quella".
E parliamone di questo "indispensabile", perciò: Renato del panificio Fratini Bagnoli sostiene che no, in questo settore non si sono registrati particolari scossoni. E Alessandro del panificio Marconi sostanzialmente conferma, ma "l'impressione è quella di turisti che la vacanza se la sono goduta molto meno. Il pane si compra, noi vendiamo alimenti indispensabili e grandi flessioni non le abbiamo regisrate, ma il cliente il suo disagio lo  manifesta e molto. E per quanto riguarda la distribuzione dei prodotti nei centri turistici (campeggi, per esempio) la differenza l'ho notata e poi come. Se loro chiedono meno pane, significa che le presenze sono minori. Non si scappa".
Antonella di Principe Uno, perciò un bazar dove si vendono un pò tutte le cose di utilità domenstica,  sostiene che "si, un pò la crisi si fa sentire. Molto sul superfluo, su quello a cui si può rinunciare almeno momentaneamente. Ma anche sull'indispensabile: prima si prendeva un prodotto per ogni singola esigenza: oggi si cerca il detergente che vada bene un pò per tutto".

E il settore ristoro? Luana, Dalla Zia: "No, per fortuna non particolarmente. I nostri bei pienoni li abbiamo fatti. Molti miei colleghi gestori invece registrano una situazione più delicata per quanto riguarda i locali dove si sa che si spende di più. Lì la prudenza è decisamente aumentata. Parliamo di sere d'agosto da 18 coperti.." E sostanzialmente Silvia della Trattoria L'Ovosodo conferma: "La crisi la si è avvertita soprattutto per ciò che riguarda le mance" si schernisce: ma "in realtà no. Non particolarmente: non in termini di presenze, nè in quanto a propensione allo spendere". Sottintendendo a sua volta che una volta che si va in vacanza, una volta che si esce, poi un gelato lo si prende, un drink ce lo si concede, una sera al ristorante la si passa.
Matteo del centralissimo Bar Rossi dai Nipoti ci dice di aver fatto più affidamento del solito sul pubblico del cocktail  serale e sul target medio-giovane, ancor più che nelle estati scorse. Nel tran tran vacanziero quotidiano qualcosina la si cerca di risparmiare "ma la sera va meglio. Un grande aiuto di sicuro lo danno gli eventi, le feste (sia le pubbliche che quelle nei locali), i club. Tutto quello che movimenta, che spinge a voler "fare serata". E trattandosi di pubblico giovane, deduciamo noi, si tratta di clienti che se spendono qualcosa per un paio di drink poi non è che passano la notte in bianco con la preoccupazione del mutuo o dell'IMU. Di quello, nella stragrande maggioranza dei casi, continua ad occuparsene mammà. Purtroppo..
Ed eccoci all'abbigliamento: quel settore che di sicuro non è indispensabile per la sopravvivenza ma la cui propensione per lo shopping che lo riguarda è una delle cose che ci contraddistingue a livello planetario. Quel settore, per capirci,  al quale noi cerchiamo di dare una spintina (una signora spintina..) con i nostri eventi estivi. E nonostante ciò
"Si: la crisi si è avvertita" esordisce senza esitazioni Marco di Toni & Judi: "non particolarmente per le presenze, ma proprio per la propensione allo spendere. Le cautele sono decisamente aumentate.
"Si, molto!" Conferma Marcella, da Caraceni: "a noi è parso che le presenze fossero decisamente minori, e poi è lampante l'atteggiamento di indugio. Magari si entra, un'occhiata la si dà, ma poi fra il dire e il fare.."
"Vero. Non particolarmente in Agosto, dove sostanzialmente la situazione ha tenuto rispetto alle scorse estati" ci racconta Sabrina di Babi Calzature "quanto nella parte più bassa della stagione. Cioè, quest'estate si è fatta molto attendere. E sinceramente una bella differenza l'abbiamo registrata anche per quanto riguarda la qualità della clientela. Decisamente un'altra."

Francesca da Benetton kids non è catastrofista. "Certo, c'è chi fa storie per una maglietta da 4 euro. Ma sostanzialmente si è trattata di una buona estate, senza grossi traumi". Ma questo è uno shop di abbigliamento per bambini. Siamo in Italia: cuore di mamma..
Perchè non la pensa esattamente così David Caldori di Caldori 1977,  assai più propenso a confermare ciò che ci dicevano Marco e Marcella: "Decisamente meno gente. E la tendenza a risparmiare è stata pesante. Altrochè". E ulteriore conferma arriva da Alessandro di Cipria: "la gente è decisamente meno incline a spendere". Con un'unica consolazione: "tutti gli amici gestori di abbigliamento mi confermano che la situazione è veramente faticosissima." Qui come altrove, perciò.  Mal comune..
Poi però dobbiamo pure registrare un'unica voce fuori dal coro, un'unico elemento discordante: Monica della tabaccheria Vizi e Sfizi..
"Molte più presenze!" Esordisce: "molto bene persino il superfluo, tipo gadget e souvenir, per non parlare del
settore ludico: la gente gioca, gioca molto. Ora più di prima. Nessuna flessione neppure sui tabacchi" che pure è un settore non certo beneficiato dalla furia balzellatrice dell'attuale esecutivo. Un miracolo d'estate, perciò, a sentire lei. Ma visto ciò che ci era stato detto da praticamente tutti gli altri interpellati, un pò di stupore evidentemente lo avevamo proprio stampato in faccia: ma Monica, con appena un pò di quello splendore di inflessione partenopea, non si scompone: "ma quando mai: ti hanno detto diversamente?". E se ne va con un sorriso che secondo noi significava: prometti di non specificare  nomi e marchi e vedi come cambiano le risposte..
E cioè, si tratterebbe dell'italicissimo "chiagni e fotti"?..
E questo era. Fatevelo bastare. Naturalmente tenendo in considerazione che trattavasi di chiacchere tra amici o poco più,  seppur riportate fedelissimamente. Di sicuro non un sondaggio, non un'inchiesta giornalistica: abbiamo interpellato alcuni e alcuni no (e sti cazzi, mica ci pagano per farlo, a proposito di crisi..). Va da se che se qualcuno che non è stato interpellato volesse dire la sua, come pure chiunque altro,  noi siamo qui. Qui, o sulla nostra fanpage Facebook, o ai nostri indirizzi di posta elettronica. In genere quando riceviamo, volentieri pubblichiamo. 

<

Nessun commento:

Posta un commento

Orbetellove si riserva la facoltà di rimuovere commenti non in sintonia con la mission e le caratteristiche del blog.