Alessandro Ragusa nella nostra intervista lo definiva "un esercizio di ginnastica" con relativi probabili benefici. Il passare dagli eccessi schizoidi dell'estate a, da un giorno all'altro, l'autunno.
Meno chiasso, meno gente, meno traffico, meno male. Poi pero è lunga. L'inverno non passa mai. la noia ci va giu pesante. Le piogge da qualche anno sono da brughiera irlandese.
Ci si chiude in casa, ci si isola un po, si socializza il giusto. La Berté cantava tutto questo in una vecchia, bellissima canzone scritta per lei da Ruggeri. Che per noi pero è aria fritta. Sti sbalzi, sta "ginnastica" noi ce l'abbiamo nell'indole, nel DNA, nel cuore.
Un mio amico anni fa indossava una t.shirt molto carina con su scritto "sopravvissuto a un inverno di merda. Lo sarà? Teniamoci in contatto..
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